Fercam presenta un nuovo hub logistico nel nodo di Bologna
Un nuovo impianto logistico di 30.000mq a fronte di un investimento complessivo di 16,5 milioni di euro.Fercam intende così rafforzare la propria presenza in Emilia Romagna per creare nuove capacità operative e far fronte alla crescente domanda di servizi logistici specializzati nella regione, nonché di posizionare nell’Interporto di Bologna il suo hub di riferimento per tutte le filiali della rete nazionale, collegando così l’Emilia Romagna ai maggiori mercati europei. La presentazione di questa impresa presso l’Interporto di Bologna è avvenuta con un seminario di approfondimento sui cambiamenti che stanno interessando la logistica, in occasione del quale la Fercam SpA ha ufficialmente presentato al pubblico il nuovo hub nel nodo bolognese. Sono progetti e strategie in controtendenza, in un periodo di inerzia produttiva e imprenditoriale “ma assolutamente in linea – spiega una nota – con l’operatività di Fercam che dal 1949 guarda al mercato cogliendone le opportunità e traducendole in progetti di successo”. Nel corso del seminario, coordinato da Paolo Sartor, sono emersi numerosi elementi che è bene inducano gli operatori italiani ad attuare una svolta per recuperare margini di competitività nella compagine dell’offerta logistica mondiale considerando che solo in Italia il mercato potenziale dell’outsourcing è pari a 106 miliardi di euro e quello dello strategic contract logistics a 7,5 miliardi di euro (Fonte: Osservatorio Contract Logistics, Politecnico di Milano – 2011). Tra i relatori, Marcello Corazzola (Fercam SpA- Direttore divisione Logistica), Walter Mitterer (Fercam SpA – Direttore sales & marketing), Zeno D’Agostino (Interporto Bologna SpA – Direttore Generale), Luca Cesana (Dialfa pharmaceuticals s.r.l. – Responsabile Acquisti e Logisica). Dal dibattito è emersa la necessità di “un approccio sistemico di rete, di processi di standardizzazione elastici e flessibili, di un adeguamento e un’implementazione della strategia e della pianificazione distributiva,e dell’applicazione di strumenti efficaci di monitoraggio delle performance che garantiscano un’ottimizzazione dei costi e un aumento dei benefici per il cliente e per l’operatore logistico”. Il tutto unito ad un maggiore flusso telematico delle informazioni può sicuramente mettere in moto un processo di adeguamento dell’offerta logistica italiana. (P.C.)