Global Value Chains: il ruolo della Turchia negli scenari logistici internazionali
Offshoring, frammentazione delle attività e outsourcing hanno permesso alle catene di valore globali (GVC) di svilupparsi rapidamente sugli scenari del commercio internazionale e di aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento delle aziende. Ad oggi, l’integrazione dei paesi nell’economia globale è strettamente legata alla loro partecipazione alle GVC. Ci troviamo a fare i conti con una pandemia ancora non del tutto alle spalle ed un bollettino di guerra pesante, che porta con sé crisi e blocco delle materie prime, rincaro dell’energia, aumento del costo del carburante e conseguente crisi per il mondo dell’autotrasporto e della distribuzione delle merci. Adattandosi alle sfide e alle trasformazioni dell’economia mondiale, la Turchia emerge come un hub regionale post-pandemico integrato con catene del valore globali, che ha registrato una crescita economica dell’11% nel 2021, grazie ad esportazioni nette, produzione industriale ed investimenti.
Un’economia resiliente ed in rapida crescita
Quella della Turchia è un’economia resiliente, competitiva ed in rapida crescita, che offre un clima di investimento favorevole alle imprese, con un pool di talenti competenti ed un accesso al mercato globale. Un’economia in continuo fermento, che mira ad aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento e salire nella catena del valore globale. La Turchia è diventata un hub regionale non solo per le attività manufatturiere, ma anche per le funzioni di ricerca e sviluppo, progettazione, approvvigionamento, logistica, formazione e gestione delle multinazionali. Il paese aveva già registrato una crescita importante negli anni 2000 quando le riforme economiche avevano inaugurato gli investimenti diretti esteri (IDE) e le catene del valore si erano ampliate, aumentando così la produttività e le esportazioni. Ad oggi, la quota della Turchia nelle esportazioni globali ha superato l’1% per la prima volta nella storia. Anche le multinazionali hanno approfondito la partecipazione delle GVC della Turchia, giocando un ruolo importante nell’export e le aziende europee e nordamericane stanno aumentando i loro acquisti dalla Turchia. Molti marchi globali sono destinati ad ampliare le proprie attività di produzione ed approvvigionamento verso il paese, nell’intento di avvicinarsi e servire meglio il mercato europeo e nordamericano, riducendo così al minimo i problemi con le catene di approvvigionamento globali e l’aumento dei costi di spedizione.
Il potenziamento delle infrastrutture
Alla luce dell’incremento dei costi di logistica dalla Cina causati dalla recente pandemia e data la posizione strategica che unisce tre continenti, la Turchia sta rafforzando la propria posizione nella ricerca di alternative alla rete di produzione con sede in Asia, candidandosi a prendere il posto della Cina e di altri paesi dell’estremo oriente nelle catene globali del valore delle imprese europee. Nel frattempo, la Turchia sta rafforzando il ruolo delle ferrovie per valorizzare il trasporto merci e la catena logistica e per continuare ad agire come corridoio internazionale verso l’Asia. Il Middle Corridor– o via della seta- raggiunge l’Europa dalla Cina attraverso la Turchia in maniera economica e veloce, riducendo il tempo di percorrenza di quindici giorni rispetto alla rotta marittima. Oltre ai progetti ferroviari, anche il potenziamento del trasporto marittimo è infatti tra gli obiettivi dell’ economia turca per poter sviluppare al meglio l’interscambio commerciale, soprattutto in vista del green deal e del recente piano Transport Vision 2053, che prevede di destinare risorse ingenti (oltre 180 miliardi di euro) per il settore dei trasporti (ferroviario, stradale, marittimo e aereo). Ad aiutare la comunità imprenditoriale globale, l’l’Ufficio Investimenti della Presidenza della Repubblica di Turchia, che fornisce assistenza agli investitori con servizi gratuiti di informazione, facilitazione e follow-up durante l’intero processo di investimento. L’Ufficio, al fine di migliorare ulteriormente lo sviluppo economico del Paese, sostiene ed incoraggia in particolar modo gli investimenti ad alta tecnologia, quelli a valore aggiunto ed in grado di generare occupazione. Attivo su scala globale, l’Investment Office è presente anche nel nostro Paese con consulenti italiani che hanno operato per decenni nel business industriale internazionale.
Le GVC ed i paesi terzi
Nell’ambito delle collaborazioni verso paesi terzi, le catene globali del valore (GVC) rappresentano una indubbia opportunità di crescita e di creazione di valore aggiunto per le economie nazionali e quel tentativo di contribuire a ridurre le disuguaglianze economiche, grazie all’inserimento in percorsi di sviluppo globale sostenibili. Il ruolo crescente della politica estera turca rispetto al continente africano e alla zona euro-asiatica, la posizione strategica della Turchia che si interseca con più di 10 time zones e la presenza di Turkish Airlines e di Turkish Cargo che collegano oltre 320 destinazioni e più di 100 paesi, colloca la Turchia come testa di ponte per entrare facilmente nelle geografie asiatiche ed africane. In questo scenario, gli interessi bilaterali di Italia e Turchia possono portare ad azioni congiunte importanti verso i paesi africani, lanciando una sfida importante per l’economia globale. I due paesi sono infatti uniti da un interscambio commerciale molto forte, destinato a crescere e a migliorare le reciproche sinergie.
Veronica Concilio Scott