Hupac. Risultato finanziario positivo ma al di sotto delle attese
La congiuntura attuale rischia di far spostare notevoli segmenti di trasporto dal combinato alla strada
Sono state 1.104.000 le spedizioni stradali del Gruppo Hupac nel trasporto combinato strada/ferrovia e nel trasporto marittimo dell’entroterra. Un dato per il 2022 in diminuzione del 1,8%. Mentre il primo trimestre era stato positivo il traffico è notevolmente calato nei mesi di aprile e giugno e nuovamente in autunno a causa dell’intensa attività di costruzione nel corridoio Reno-Alpi. nel quarto trimestre, poi, è sopraggiunta la crisi energetica.
Complessivamente, il volume di traffico sul corridoio nord-sud ad alto volume è sceso del 2,9% a 767.000 spedizioni stradali. Il segmento del traffico transalpino attraverso la Svizzera ha subito un calo del 2,1% a 585.000 spedizioni. Per contro, il traffico di transito attraverso l’Austria ha segnato un andamento positivo con un +9,7% a 44.000 spedizioni, come anche i corridoi sud-est e sud-ovest con tassi di crescita rispettivamente del 2,9% e del 40,3%.
Le cause
Ad incidere in maniera pesante è il caro energia che ha fatto diminuire la produzione e di conseguenza il trasporto merci delle aziende più energivore. Lo ha spiegato Hans-Jörg Bertschi, presidente del Consiglio di Amministrazione di Hupac nel corso della conferenza stampa di bilancio tenutasi oggi a Zurigo.
“La combinazione di fattori negativi come la diminuzione del traffico dovuta alla situazione economica, gli elevati costi ferroviari, il calo delle tariffe di trasporto su strada e l’instabilità cronica della rete ferroviaria rappresentano un rischio reale per il trasferimento modale”, ha affermato Bertschi. “Se l’affidabilità dell’infrastruttura ferroviaria e la qualità del trasporto combinato non miglioreranno, nei prossimi mesi si prevede un ulteriore ritorno alla strada”.
Le possibili soluzioni
Secondo Bertschi le misure da intraprendere per invertire la tendenza sono diverse. Tra queste l’introduzione di una gestione operativa omogenea ed efficace per i treni del trasporto combinato del transito alpino internazionale sul corridoio Reno-Alpi, sotto il controllo dei gestori dell’infrastruttura ferroviaria del corridoio.
Soprattutto in vista degli imminenti lavori di ristrutturazione dei corridoi e di costruzione della ferrovia della Valle del Reno. Determinanti saranno, sempre secondo Hupac, sia il ruolo della Svizzera che quello dell’Italia. Il presidente suggerisce poi di adeguare i sussidi al volume di trasporto ridotto nel primo trimestre del 2023, in modo da compensare, almeno parzialmente, la perdita di concorrenzialità del trasporto combinato. Anche mantenere l’Autostrada Viaggiante fino al 2028 sarebbe utile per diminuire il ritorno al trasporto su strada. Ed infine la digitalizzazione: “I sistemi aperti esistenti, come il Data Hub di DX Intermodal, – sostiene Bertschi – devono diventare lo standard per tutto il trasporto combinato in Europa”.
La strategia di Hupac
Investire nei terminal, nei sistemi IT e nell’espansione della rete è la strategia dell’azienda. “Accogliamo con favore la decisione positiva del DATEC di finanziare il terminal Milano Smistamento, che Hupac realizzerà in joint venture con Mercitalia Logistics entro il 2026”, ha sottolineato Michail Stahlhut, CEO del Gruppo Hupac. Questo nuovo terminal gateway accelererà notevolmente lo sviluppo del traffico marittimo dell’entroterra dai porti italiani verso la Svizzera e la Germania meridionale”.
Tra i progetti in corso per i terminal vi sono il terminal di Piacenza che sarà completato entro il 2025, l’espansione del terminal di Novara entro il 2025 e gli investimenti per la sostituzione delle gru a portale presso il terminal di Busto Arsizio-Gallarate. Il nuovo terminal di Brwinów, vicino a Varsavia, viene sviluppato come hub per i trasporti da/per l’Europa occidentale e meridionale. Per il trasporto transalpino attraverso la Svizzera, l’attenzione si concentra sui mercati del Benelux e sulle aree economiche dell’Italia nord-orientale, centrale e meridionale. Nel trasporto marittimo, il Gruppo Hupac punta sull’utilizzo sulla sua rete europea esistente. Mentre i porti del nord sono serviti dalla filiale ERS Railways, Hupac Intermodal mette a disposizione la propria rete per i volumi provenienti dai porti del Mediterraneo.
Il dato ambientale
La rete Hupac, rispetto al trasporto su strada puro, ha consentito di risparmiare 1,5 milioni di tonnellate di CO2 nel 2022, di ridurre il consumo energetico di 17 miliardi di megajoule e di alleggerire il carico stradale di 21 milioni di tonnellate di merci.