Il viaggio intermodale del generatore Ansaldo Energia per Turbigo
Tra le sfide che Ansaldo Energia si trova ad affrontare nella realizzazione dei suoi impianti di generazione elettrica c’è anche quella della movimentazione e del trasporto dei suoi macchinari che si caratterizzano per peso e dimensioni fuori dall’ordinario. Il rispetto dei tempi di consegna infatti comprende non solo la realizzazione dei pezzi, ma anche il loro trasporto, che per la sua natura eccezionale, comporta un importante sforzo.
Un piano di trasporto intermodale
Il recente trasporto del generatore alla centrale di Iren di Turbigo, dove Ansaldo Energia sta finalizzando la costruzione di un nuovo ciclo combinato chiavi in mano, è un esempio di come sia necessaria una pianificazione dettagliata che tenga conto di differenti aspetti e unisca più partner, che devono essere coordinati in maniera precisa. Turbigo, comune situato lungo il Naviglio Grande in provincia di Milano, si trova a una distanza ridotta da Genova (circa 100 km), sede di Ansaldo Energia, dove il generatore è stato interamente costruito. Tuttavia, il peso e le dimensioni dell’alternatore non rendevano possibile un semplice trasporto su gomma. Ansaldo Energia ha pertanto ideato e realizzato un piano di trasporto intermodale che ne ha assicurato l’arrivo e il montaggio nei tempi definiti.
Il generatore che andrà a comporre il ciclo combinato del nuovo impianto di Turbigo – composto da una turbina a gas AE94.3A e la relativa turbina a vapore – è un TRX-L-63, raffreddato ad aria, dal peso complessivo di circa 375 ton. Il suo trasporto è avvenuto in due fasi distinte in quanto, a causa del peso, lo statore e il rotore (le due parti che compongono il generatore) hanno viaggiato disaccoppiati, per ridurre il peso totale trasportato.
Il singolo rotore, dal peso di circa 65 tonnellate, è stato trasportato via gomma dallo stabilimento Ansaldo Energia di Genova Campi alla centrale di Turbigo, via autostrada e quindi via viabilità ordinaria. Lo statore, invece, il cui peso supera le 300 tonnellate, non poteva essere trasportato utilizzando lo stesso percorso del rotore, a causa dei limiti di sagoma e di peso del convoglio a spalle: si tratta del mezzo utilizzato per il trasporto, che si compone di due motrici e due carrelli modulari, da quindici assi ciascuno, la cui lunghezza totale è di 74 metri. È stato necessario, pertanto, identificare una modalità di traporto intermodale, che ha visto l’utilizzo di navi, chiatte, mezzi su gomma.
Il giorno 20 settembre lo statore è stato imbarcato a Genova, dalla banchina antistante lo stabilimento di Ansaldo Energia, sulla nave Happy River (BigLift): una nave dotata di bighi che, in 10 giorni, a causa di tappe tecniche, ha circumnavigato l’Italia fino a Porto Marghera. A questo punto, lo statore è stato trasbordato dai bighi di bordo e ancorato su una chiatta fluviale. Al termine delle operazioni, la chiatta ha iniziato il trasferimento, via fiume Po, fino al porto fluviale di Cremona, ultimo porto disponibile lungo il Po per il trasbordo. Il viaggio, di 324 miglia nautiche , è durato 2 giorni. All’arrivo il pezzo è stato trasferito, con l’ausilio di una gru a cavalletto disponibile nel terminal fluviale, sul convoglio a spalle.
Da qui lo statore ha iniziato il trasferimento finale, via gomma, da Cremona a Turbigo attraverso la viabilità ordinaria, in quanto quella autostradale non ne consentiva il passaggio. Il convoglio ha raggiunto quindi l’area di trasbordo di cava Seratoni presso Turbigo, dove è stato trasbordato per mezzo di sollevatori idraulici e trasferito su un “Self Propelled Modular Trailer” (SPMT), un veicolo piattaforma con un’ampia serie di ruote, che ne ha consentito il passaggio attraverso la città di Turbigo e l’attraversamento del cantiere fino all’area delle fondamenta. Questo mezzo (SPMT) consente una riduzione delle dimensioni del convoglio e una miglior manovrabilità dello stesso rispetto al carro spalle, ma, viste le basse velocità massime che può raggiungere (massimo 7 km/h), viene utilizzato solamente per brevi percorsi.
Un Paese bellissimo ma logisticamente complicato
Le operazioni si sono completate con il posizionamento sulle fondazioni dello statore a circa 12 mt di altezza rispetto al suolo con l’utilizzo di strand jack: l’operazione sarà completata con l’inserimento del rotore, operazione che seguirà direttamente Ansaldo Energia, responsabile del cantiere.
“Il trasporto delle macchine costruite da Ansaldo Energia per la centrale IREN di Turbigo è stato un progetto nel progetto, fatto di studi, sopralluoghi, approfondimenti, programmi studiati nei minimi dettagli, che hanno coinvolto la viabilità urbana, autostradale, ferroviaria, fluviale e marittima”, afferma Yuri Martini, Head of Supply Chain. “Abbiamo creato una squadra che ha lavorato in perfetta sinergia, cooperando con Fagioli, un’eccellenza Italiana nel settore, per trovare una configurazione finale che ha permesso di portare a compimento lo spostamento di una macchina di oltre 300 tonnellate attraverso il nostro Paese, bellissimo, ma – dobbiamo ricordarlo – logisticamente complicato”.