Interporti: cresce la rete Uir con l’adesione di Gorizia e Marghera-Carbones Italia
L’interporto di Gorizia e il terminal di Marghera-Carbones Italia hanno aderito a UIR, l’associazione presieduta da Matteo Gasparato (presidente dell’Interporto di Verona) che riunisce la quasi totalità delle strutture interportuali italiane. Sale quindi a 24 il numero degli associati.
Fanno oggi parte di UIR gli interporti di Bari, Bologna, Catania, Cervignano, Gorizia, Livorno, Marcianise, Mortara, Nola, Orte, Padova, Parma, Pordenone, Portogruaro, Porto Marghera, Prato, Rivalta Scrivia, Rovigo, Torino, Trento, Trieste, Vado Ligure, Venezia e Verona.
Il ruolo del sistema interportuale in chiave di programmazione PNRR
“Con oltre 32 milioni di metri quadri di aree per la logistica e 5 milioni di metri quadri di magazzini, 50.000 treni arrivati/partiti ed oltre 65 milioni di tonnellate di merci (più di 2 milioni di TEU) annui, il sistema interportuale è, quindi, un assoluto protagonista della Logistica in Italia e, anche in chiave di programmazione PNRR, può rivestire un ruolo strategico in futuro per lo sviluppo del comparto logistico e del sistema industriale italiano”, scrive una nota dell’associazione.
“I numeri di UIR e le nuove richieste di adesioni confermano – sottolinea il presidente Matteo Gasparato – il cambio di passo impresso all’associazione che ci ha consentito di fare un salto di qualità. L’associazione, infatti, si è dotata di una nuova struttura organizzativa, con il segretario generale Marcello Mariani, ed è proiettata verso l’obiettivo della definitiva consacrazione del ruolo delle strutture interportuali in Italia, quali infrastrutture strategiche nazionali e servizi essenziali”.
Gasparato ha concluso aggiungendo che per il 2022 l’associazione punta a una riforma legislativa per svecchiare l’impianto normativo della Legge 240/90, che istituì trenta anni fa gli interporti.