Interporto Padova: Fs, Uir e Assoporti alla tavola rotonda sull’intermodalità
Serve urgentemente, all’Italia, una politica dei trasporti e della logistica. Questo è il messaggio che i partecipanti alla tavola rotonda “Scenari dell’Intermodalità“, organizzata da Interporto di Padova Spa in occasione del 40° anniversario di costituzione, hanno lanciato al mondo della politica in una giornata simbolo, quella dell’insediamento del nuovo Parlamento.Al dibattito, condotto da Sebastiano Barisoni vicedirettore di Radio24 e conduttore del programma Focus Economia hanno partecipato l’ad del Gruppo FS Italiane Mauro Moretti, il presidente di Assoporti Luigi Merlo, il presidente di Unione Interporti Riuniti Alessandro Ricci e l’Assessore alla Mobilità e alle infrastrutture del Veneto Renato Chisso. Moretti si è detto pronto ad impegnarsi come Gruppo Fs , oggi economicamente sano a fare la propria parte per il trasporto merci in Italia ma ha ricordato come quella da lui guidata sia una azienda che deve stare sul mercato.
“Serve una politica chiara e definita dei trasporti – ha spiegato – come si è fatto in Germania dove lo Stato ha deciso che la logistica è una attività strategica per l’economia della nazione e che deve essere garantita anche attraverso due grandi aziende pubbliche come Deutsche Post e Deutsche Banh che da allora hanno acquistato l’equivalente di 18 miliardi di euro di imprese e sono diventate il più grande operatore logistico. Questo vuol dire fare politiche chiare, avere obiettivi precisi e non disdegnare le proprie imprese pubbliche”.
E se su chi e come debbano essere fatte le manovre ferroviarie nei porti i punti di vista tra il presidente di Assoporti e Moretti non coincidono, su un punto c’è accordo: “Manca una visione d’insieme e una politica nazionale – afferma Luigi Merlo- che la traduca in fatti concreti: si parla di sufficiente capacità dei nostri porti, ma non si parla della qualità di questa capacità, frammentata in 100 autorità portuali, con un prevalere delle visioni campanilistiche e localistiche. L’ultimo anno ci ha mostrato un clamoroso fallimento delle leggi di riforma sia dei porti che degli interporti. Vogliamo che il nuovo Parlamento azzeri tutto e metta mano ad una unica legge di riforma che abbia un respiro davvero europeo. Ci vuole un radicale cambio di mentalità: noi come Assoporti eravamo d’accordo in una riduzione del numero delle Autorità Portuali, ma dalla Commissione invece della riduzione che noi avevamo chiesto era addirittura venuta la creazione di due nuove Autorità. Ecco questo non deve più accadere”.
Anche Alessandro Ricci, presidente di UIR affronta il tema delle infrastrutture “Bisogna avere il coraggio di dire che alcuni degli interporti previsti alla luce dei nuovi scenari economici e dei nuovi mercati non hanno più ragione di esistere. Questo non vuol dire che debbano essere cancellati ma che devono immaginare una attività diversa. Sono d’accordo con Merlo, è necessario approvare una riforma della legge sugli interporti, e non in due o tre anni ma in qualche mese”.
L’assessore alla Mobilità della Regione Veneto, lancia una frecciata a Trenitalia: “Avevamo un progetto insieme, quello di una impresa ferroviaria merci regionale comune, mettendo in sinergia Trenitalia Cargo e la nostra Sistemi Territoriali per ottimizzare una serie di attività di trasporto cargo che adesso soffrono nella nostra regione, ma la vostra ( del Gruppo Fs ndr) burocrazia ha frenato tutto”.
Chisso punta anche il dito sulla farraginosità delle operazioni doganali che fanno perdere alle nostre aziende giorni preziosi nel transit time delle merci e aumentano i costi. “Con gli interporti e le associazioni di categoria stiamo premendo perché la sperimentazione dello sportello unico doganale, avviata a Ravenna dalla Agenzia delle Dogane sia rapidamente estesa anche ai nostri porti”.