Logistica: a Roma un convegno per rilanciare il Made in Italy con l’economia reticolare
Si è svolto ieri nella cornice delle sale di Villa Celimontana a Roma l’incontro organizzato da Anita Servizi per rilanciare il sistema italiano dell’economia reticolare. “Il rilancio del sistema economico e sociale del Made in Italy nell’economia reticolare”, questo il titolo del convegno, ha rappresentato un punto di snodo di un progetto che vede muoversi il mondo imprenditoriale in uno scenario di crisi generale ove le forme aggregative rappresentano una risorsa necessaria per la ripresa, soprattutto in Italia. Imprenditori, responsabili di poli d’innovazione, reti d’impresa si sono confrontati sullo sviluppo delle nuove forme aggregative in rete per contribuire all’attivazione di risorse ed opportunità legate ai progetti di sviluppo dei sistemi territoriali di imprese. Al centro del convegno c’erano le pubblicazioni sul tema di Nicolò Costa e il testo scritto da Domenico Barricelli, docente all’Università degli studi dell’Aquila: “Competitività e innovazione nei sistemi territoriali di PMI. Il manager di supporto alle reti d’impresa”.
“La rete d’impresa è uno strumento formidabile che consente di superare problematiche altrimenti di difficile soluzione – ha detto Barricelli nel suo intervento -. Per fare impresa bisogna combattere l’isolamento , valorizzare il territorio e i poli d’innovazione; vivere il cambiamento combattendo la diffidenza. Ci sono molti fattori di diseconomie esterne che lavorano contro l’impresa come l’illegalità e la lentezza burocratica, per questo è necessario sostenere il marketing collaborativo e favorire la coabitazione serena del pubblico/privato superando la dimensione ‘familistico personale’ dell’impresa. In Italia la rete impresa è troppo limitata: dati Istat dimostrano che le percentuali per le piccole imprese stanno al 12% mentre nelle medie al 15%”.
E’ intervenuto poi anche Teodoro Calabrese del Polo Inoltra, la rete territoriale nata per diffondere l’innovazione, lo sviluppo competitivo e sinergico nel sistema della mobilità sostenibile nei comparti del trasporto merci, passeggeri e servizi connessi, che opera con il riconoscimento della Regione Abruzzo. “Attualmente 64 soci, aziende pubbliche e private, collaborano per fare rete e valorizzare il sistema logistico con un piattaforma che superi le conflittualità, sfruttando ad esempio la posizione strategica dell’Abruzzo. C’è un settore automotive attualmente in grande fermento in Abruzzo : facendo rete emergono progettualità latenti, fattori di innovazione, occasioni di formazione che altrimenti rimarrebbero inutilizzate. In progetto c’è ora – ha aggiunto Calabrese – il collegamento Gioia Tauro-Adriatico per l’Alta Capacità merci, da cui scaturirebbe il secondo asse, quello con i Balcani. Vogliamo attivare una serie di collegamenti con i mercati Est/Ovest attualmente poco sfruttati”.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Natale Mariella, vice presidente di Anita , che ha sottolineato l’importanza di alcuni passaggi del testo di Barricelli come la necessità di creare “imprese gazzella”, veloci e con una sopravvivenza attiva. Mariella ha portato l’esempio delle problematiche che vive l’economia pugliese “ricca di prodotti di alta qualità, ricercati all’estero, ma che soffre dei limiti di un’economia di distribuzione internazionale non industriale, costretta a subire colli di bottiglia di ogni genere a cominciare dalle difficoltà con la burocrazia”. In particolar modo Mariella ha voluto ribadire il fatto che “le aziende raramente fanno rete per sfruttare l’export e tutto il potenziale che ad esempio rappresenta il mercato cinese, ove però sono richiesti numeri a cui ancora il sistema Italia risponde a fatica. Attualmente – ha spegato – stiamo lavorando in Camera di Commercio all’attivazione di tre reti: la prima riguarda la valorizzazione del turismo, per facilitare lo spostamento di persone nella Regione; in secondo luogo l’attivazione di una rete commerciale che definisca la Puglia come Porta d’Oriente nel verso senso del termine e non solo sulla carta e consolidare quindi un groupage per container per una rete logistica autonoma; in terzo luogo una rete commerciale per chi consuma prodotti Halal (prodotti preparati in modo accettabile per la legge islamica –ndr)”.
A margine del convegno, Mariella ha spiegato a Trasporti-Italia le difficoltà della rete logistica pugliese, che hanno portato alla necessità di avviare il progetto del secondo punto: la rete commerciale per l’export. “In Puglia ci sono difficoltà a volte insuperabili nell’esportazione di prodotti nel caso in cui si tratti di un collo e non un di intero container – ci ha spiegato – non si riesce a fare rete per l’invio di singoli colli provenienti da aziende diverse e si è costretti a sfruttare reti logistiche europee obbligando ad esempio le merci a fare scali a Rotterdam prima di raggiungere il Medio Oriente, perdendo tempo e denaro e penalizzando l’Italia che invece dovrebbe avere, grazie all’assetto geografico, un canale preferenziale con queste zone. Stiamo lavorando appunto per avviare il sistema groupage per fare spedizioni mirate e mettere a sistema le agenzie di spedizione e diventare così autonomi. Altra questione da superare riguarda la burocrazia che crea colli di bottiglia, rallentando troppo spesso l’attività impresa: l’Autorità portuale del Levante e la Camera di Commercio si sono attivate per promuovere protocolli d’intesa proprio con questi obiettivi”.
(Nella foto Natale Mariella durante il suo intervento).