Logistica: Confetra chiede l’applicazione del reverse charge IVA negli appalti
Confetra chiede da tempo l’applicazione del reverse charge negli appalti di logistica per limitare le frodi IVA e favorire la trasparenza
Confetra ha avanzato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni di sbloccare l’applicazione del reverse charge IVA negli appalti di logistica.
Confetra ha chiesto a Meloni di intervenire presso la Commissione Europea affinché al settore della logistica, come già avviene per altri settori, si applichi il meccanismo del reverse charge IVA. In questo modo si consentirebbe alle imprese di versare direttamente all’erario l’IVA dei propri fornitori.
Il reverse charge, ovvero l’inversione contabile, è un metodo di applicazione dell’imposta sul valore aggiunto.
Ma in cosa consiste? Il pagamento dell’IVA viene spostato da chi emette la fattura a chi la riceve.
Quindi, il destinatario della cessione del bene o della prestazione di servizio assolve l’imposta in luogo del cedente o prestatore.
Il meccanismo d’inversione contabile, disciplinato dal DPR n. 633/1972, è stato introdotto in Italia con l’obiettivo di ridurre il rischio di evasione fiscale dell’IVA.
Reverse charge IVA per limitare le frodi
Confetra chiede da tempo l’applicazione del reverse charge negli appalti di logistica per limitare le frodi IVA e favorire la trasparenza.
“Ma, nonostante i ripetuti solleciti al presente Governo e a quello precedente, nulla finora è stato fatto”, sottolinea l’associazione in una nota.
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Per il Presidente Confetra Carlo De Ruvo “arrivati a questo punto solo una forte iniziativa politica da parte del Presidente Meloni può indurre l’Unione Europea a concedere la deroga al regime ordinario dell’IVA garantendo allo stesso tempo allo Stato un gettito certo di oltre 300 milioni di euro”.
“Le nostre imprese – conclude De Ruvo – sono pronte a fare la loro parte smentendo la corrente mediatica che le taccia di irregolarità fiscale, ma perché ciò avvenga è necessario un intervento normativo efficace che consenta loro di prevenire, attraverso il meccanismo del reverse charge IVA, i comportamenti fraudolenti”.