Logistica e consumo di suolo: l’allarme del rapporto Ispra 2023
Presentato oggi a Genova il rapporto annuale: rispetto al 2021 consumato il 10% in più di suolo
I costi nascosti dovuti al consumo di suolo sono stati calcolati dall’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente in 9 miliardi di euro ogni anno tra il 2006 ed il 2022.
Un trend che incide sui cambiamenti climatici e sulla tenuta idrogeologica rendendo le città italiane non solo più calde, ma anche più vulnerabili a frane e allagamenti.
Ma il dato particolare emerso quest’anno dal rapporto Ispra è quello relativo alla Logistica.
“La logistica e la grande distribuzione organizzata, – si legge nel rapporto – che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari. Negli ultimi sedici anni il fenomeno si è concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area), seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e il Centro (940 ettari; 4,7%).
Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. 948 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 385 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale. Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo.
“Si tratta certamente di un ritmo non sostenibile, che dipende anche dall’assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell’attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale”, ha scritto nell’introduzione Stefano Laporta, presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). E ha aggiunto: “La crescente pressione è dovuta alla richiesta di spazi sempre più ampi per la logistica”.
“Nel 2022, le trasformazioni relative a questa funzione economica hanno riguardato 506 ettari, il valore più alto di sempre e poco più del 7% del totale di suolo netto consumato a livello nazionale”, ha commentato Michele Munafò, responsabile del Servizio per il sistema informativo nazionale ambientale dell’Ispra e curatore del Rapporto.