Nuovi controlli radiometrici: Fedespedi chiede di posticipare al 31 dicembre 2021 l’entrata in vigore
Il transito delle merci in arrivo negli scali italiani rischiano di essere rallentato dalle nuove regole sui controlli radiometrici in importazione che partiranno dal 30 aprile.
(Ne avevamo parlato qui)
La sorveglianza radiometrica sarà obbligatoria su una lista di merci (compresi semplici viti o bottoni metallici) e “i controlli e i relativi oneri (in termini di tempi e costi) ricadrebbero sul 70-80% delle merci in import (secondo stime Confetra)”, fa sapere Fedespedi.
Scali italiani a rischio paralisi secondo Fedespedi
Una “tempesta perfetta” che “si sta per abbattere su porti e aeroporti italiani – sottolinea l’associazione -. L’aumento esponenziale delle attività di controllo sulla merce in arrivo, infatti, rischia di paralizzare gli scali italiani, che nell’ultimo anno hanno già dovuto affrontare situazioni di grande difficoltà: la riorganizzazione del lavoro richiesta dal Covid, il calo dei traffici e, da ultimo, il rischio di congestione come conseguenza del blocco del Canale di Suez, che dovrebbe avere il suo picco proprio in corrispondenza dell’entrata in vigore delle nuove regole”.
Fedespedi chiede al Ministero dello Sviluppo Economico di prorogare il termine del 30 aprile e far slittare al 31 dicembre 2021 l’entrata in vigore delle nuove regole sulla sorveglianza radiometrica delle merci in ingresso nel Paese.
Domenico de Crescenzo, viicepresidente di Fedespedi con delega a Customs e rapporti con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha spiegato che la proroga serve a dare il tempo agli uffici competenti – oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambiente, del Lavoro, della Salute, sentiti l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare – di fissare, prima della prossima scadenza a fine anno, le nuove regole e un nuovo elenco dei prodotti che dovranno essere sottoposi ai controlli radiometrici in sede di sdoganamento, “in continuità con quanto previsto dalle norme vigenti, che dimostrano di essere già ampiamente efficaci nel garantire la sicurezza delle merci rispetto a eventuali rischi di radioattività”.