Panasonic entra nella supply chain e sviluppa tecnologie per produzione, trasporto e vendita
Nel corso della prima ondata di pandemia da Covid, l’importanza di una gestione sotware delle catene di approvigionamento è diventato un problema urgente per il commercio mondiale, e un buon business per chi avesse la forza finanziaria di entrare in questo settore.
Il 20 maggio 2020 Panasonic ha portato a termine l’acquisizione del primo 20% di Blue Yonder, società di sviluppo software per supply chain, allora valutata 5,5 miliardi. Oggi l’azienda giapponese ha completato l’acquisto della società americana per 7,1 miliardi, cifra che racconta quanto sia cresciuta di valore negli ultimi 12 mesi.
Una tecnologia nella produzione, trasporto e vendita delle merci
Con Blue Yonder, la giapponese Panasonic avrebbe cominciato a sviluppare una tecnologia nella produzione, trasporto e vendita delle merci. Non solo. La pandemia aveva reso ancora più urgente una tendenza comune nei Paesi avanzati, ma che in Giappone è più urgente che altrove: l’invecchiamento della popolazione. Blue Yond, il cui core business è supportare con software le catene di approvigionamento industriale e di consumo, avrebbe cominciato a lavorare con Panasonic anche nel mercato giapponese. In Giappone infatti la richiesta di nuova manodopera nel settore della logistica è forte. Ma è forte anche l’invecchiamento della popolazione.
Quindi da un lato diminuiscono le persone disponibili a lavorare nella logistica, dall’altro aumenta la popolazione adulta e anziana e la richiesta di beni e servizi, che mette sotto stress le supply chain.
Questi due fattori combinati hanno accelerato la domanda di automatizzazione e digitalizzazione dei processi di gestione della domanda e controllo dei livelli dei magazzini e delle scorte delle aziende. A questo si aggiunge la necessità di nuovi lavoratori nei negozi e nelle fabbriche, e i software di Blue Yonder potrebbero essere una soluzione per il mercato giapponese, almeno in un primo momento.