Piattaforma Logistica di Trieste: HHLA diventa azionista di riferimento
Nuovo partner europeo per la Piattaforma Logistica di Trieste. HHLA (Hamburger Hafen und Logistik AG) operatore terminalistico del porto di Amburgo ha siglato un accordo con i soci ICOP e Francesco Parisi per entrare nel capitale di PLT.
Alla fine dell’anno, l’operatore tedesco sottoscriverà un aumento di capitale esclusivo, diventando il primo azionista di PLT.
La firma dell’accordo coincide con la fine dei lavori di costruzione della piattaforma logistica, che rappresenta una delle più grandi opere marittime costruite in Italia negli ultimi 10 anni. Alla cerimonia sarà presente il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e Angela Titzrath, CEO di HHLA.
Trieste, diventa snodo per l’integrazione delle reti logistiche e portuali tra porti del Nord e Sud Europa. Grazie al nuovo accordo, si delinea così la creazione di un gruppo leader in Europa, in grado di sviluppare a Trieste un terminal a servizio del sistema mare-ferro dei paesi dell’Europa centro orientale, con l’obiettivo strategico di integrare le reti logistiche e portuali del nord e sud Europa.
“Questo è il traguardo atteso da decenni in cui nord e sud Europa fanno sintesi dal punto di vista portuale e strategico, in un’alleanza che unisce Italia e Germania – commenta Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che non è parte attiva dell’accordo, ma Ente che avrà il compito di verificare tutti gli step autorizzativi e attuativi che ne seguiranno -. Evidentemente Trieste, primo porto d’Italia per volumi totali e traffico ferroviario, ha nel destino le sue radici storiche, con questo investimento sulla piattaforma logistica, ritrova appieno il bacino naturale di sbocco Centro-Nord europeo che già in passato ha fatto grande il porto franco”.
Il progetto della Piattaforma Logistica
Con un investimento di oltre 150 milioni di euro, reso possibile dall’apporto finanziario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per 99 milioni di euro, il progetto della Piattaforma Logistica è nato per rispondere al trend di crescita del traffico merci dello scalo giuliano.
Sviluppato dalla società PLT, costituita dalla casa di spedizioni Francesco Parisi, dall’impresa di costruzioni ICOP e dall’interporto di Bologna, il progetto si sviluppa su 12 ettari, in un’area collocata a sud del porto, e recupera all’utilizzo portuale e logistico un’ampia superficie, parte della quale ricavata da aree precedentemente occupate dal mare. L’acquisto successivo dell’adiacente terminal dello Scalo Legnami, ha permesso di raddoppiare la superficie originaria del progetto iniziato nel febbraio 2016, realizzando un terminal che ha così raggiunto un’estensione di 24 ettari, dotato di un doppio attracco e raccordo ferroviario e una concessione di durata trentennale.
L’integrazione della Piattaforma Logistica con le aree circostanti è stata ulteriormente rafforzata con la recente firma dell’Accordo di Programma del Ministero dello Sviluppo Economico, per l’attuazione del progetto di riconversione industriale e sviluppo produttivo nell’area della ferriera di Servola. L’accordo mira a rilanciare il comprensorio industriale dove sorgeva l’altoforno, spento nei mesi scorsi, dopo 123 anni di attività. L’obiettivo è far nascere al posto della ferriera un polo logistico sostenibile a servizio del porto e dell’economia del territorio. In base all’accordo, gli anni previsti per la riconversione sono 5, con una suddivisione in 3 fasi distinte, e un valore di 98 milioni.
In un’ottica di sviluppo portuale, va rilevato che sull’ex area a caldo si svilupperà il raccordo ferroviario della stazione di Servola, che potrà accogliere treni completi da 750 metri, nonché uno snodo autostradale diretto sulla Grande viabilità. Vale a dire che saranno poste le basi per il successivo avvio dei lavori del Molo VIII, previsto dal Piano regolatore portuale approvato nel 2016. Si tratta di un ulteriore investimento di oltre 400 milioni di euro, che rappresenterà uno degli sbocchi di lavoro più importanti per il territorio della Regione FVG, dando lavoro a circa 500 addetti.