Porti e aeroporti: Confetra, rinviati i controlli radiometrici per le merci potenzialmente radioattive
“I nuovi controlli radiometrici all’import che dal 26 dicembre avrebbero paralizzato porti e aeroporti italiani, non scatteranno”. Lo annuncia con una circolare Confetra, la confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, spiegando che “sul filo di lana, grazie alla pressante azione di Confetra che aveva sollevato l’allarme da ottobre scorso, una modifica legislativa al Milleproroghe rinvia la questione ad aprile 2021”.
Confetra spiega che entro il prossimo mese di aprile, “dovrà essere emanato il provvedimento che regola i controlli garantendo nel contempo la sicurezza, ma anche l’operatività dei nostri principali hub logistici, come avviene nel resto d’Europa”.
La vicenda nasce con il decreto legislativo n.101/2020 entrato in vigore il 27 agosto scorso aggiornando una serie di disposizioni sui controlli che devono essere eseguiti delle dogane al momento delle importazioni di prodotti potenzialmente radioattivi.
“Il decreto ha stabilito che il giorno successivo alla scadenza dei 120 giorni dall’entrata in vigore – ossia dal prossimo 26 dicembre – si sarebbero dovuti applicare i controlli su un incredibile lista di merci, in pratica il 70-80% delle merci che entrano in Italia, visto che anche innocenti viti o bottoni di metallo sarebbero diventati potenziali portatori di radiazioni atomiche da verificare in dogana” spiega la circolare.
Lo stesso decreto prevedeva un ulteriore decreto per disciplinare i controlli stessi: “verosimilmente riducendo i prodotti soggetti a verifica e regolando la materia in continuità con quanto avvenuto finora visto che il sistema ha dimostrato di funzionare e non si sono mai verificati rischi radioattivi”.
La nota firmata dal direttore di Confetra, Daniela Dringoli, conclude informando che il relativo provvedimento dovrà ora essere emesso entro la fine di aprile 2021.