Porto di Napoli: Interporto Sud Europa, fronte comune per rilanciare lo scalo
Creare un fronte comune, anche con l’Autorità portuale di Napoli, per rilanciare le attività dello scalo partenopeo. L’appello lo lancia l’Interporto Sud Europa, centro intermodale campano.
“Il Porto di Napoli va salvato e le speranze per risolvere i suoi gravissimi problemi operativi non risiedono solo nei dragaggi, ma anche e specialmente nell’integrazione e promozione di una rete logistica ed intermodale che consenta di garantire più alti standard di efficienza alle strutture campane esistenti con una visione di servizio tesa al contesto europeo”, si legge in una nota diffusa dall’ente.
Dall’Interporto viene messa in rilievo, in particolare, l’importanza del collegamento ferroviario fra Porto ed Interporto, che pone le basi l’interconnessione fra il Mezzogiorno e le aree mitteleuropee.
L’Interporto Sud Europa ha saturato in questi giorni l’offerta di spazi per lo stoccaggio delle merci per un totale di 330.000 metri quadri di magazzini, ed ha avviato la fase due di espansione che prevede la realizzazione di altri 300.000 metri quadri di magazzini coperti per un investimento stimato in altri 120 milioni di euro.
“Per porti ed interporti esiste un preciso imperativo – affermano i vertici dell’Interporto sud Europa -: non occuparsi solo del transito dei containers, ma radicare nelle aree al servizio dei porti, quale è per l’appunto l’Interporto Sud Europa – attività che consentano di svuotare i container e costruire valore aggiunto reddituale e occupazionale proprio sulla lavorazione e la logistica delle merci che in container sono trasportate. E’ in questa direzione che ci si sta muovendo con decisione intenzionati ancora più oggi a promuovere, un piano molto pragmatico per arginare la crisi del porto di Napoli”.