Sciopero dei lavoratori dell’interporto Hupac di Busto Arsizio
Aumenti salariali, flessibilità e lavaggio dei dispositivi di protezione individuale al centro delle rivendicazioni sindacali
E’ in corso da ieri 5 marzo 2024 lo sciopero dei lavoratori al grande centro di interscambio merci Hupac a Busto Arsizio.
La protesta è stata indetta dalla Cub Trasporti.
Il polo di Busto Arsizio è di proprietà della Hupac, società ferroviaria svizzera, specializzata nel trasporto combinato ferrovia-strada, e in generale nell’effettuazione di treni merci.
Hupac è attivo in tutta Europa e anche in Italia, dove in particolare gestisce il più grande interporto europeo per il trasbordo delle unità intermodali strada-rotaia, quello di Busto Arsizio-Gallarate.
La capacità del centro è di circa 8 milioni di tonnellate l’anno e un volume annuale di traffico di 420.000 unità di trasporto intermodale.
Sciopero Hupac: le rivendicazioni dei lavoratori
I lavoratori rivendicano il miglioramento delle condizioni di lavoro e chiedono il rispetto di accordi e obblighi già riconosciuti.
Cub Trasporti ha elencato le richieste:
- aumenti salariali: “Il costo della vita è in continuo aumento con il risultato che lo stipendio reale dei lavoratori è sempre di meno. Allo stesso tempo Hupac ha bilanci aziendali con utili. Occorre stabilire un giusto aumento salariale per tutti i lavoratori di Hupac”.
- flessibilità, lavoro sabato notte: “La direzione aziendale pensa di continuare l’applicazione di un accordo che ormai è stato annullato senza nessun riconoscimento per i lavoratori”.
- lavaggio DPI: “La direzione Hupac di Busto Arsizio cerca di eludere un obbligo ormai riconosciuto da diverse sentenze. Siglando un accordo con le sole organizzazioni sindacali confederali mette in atto un meccanismo che nei fatti porterà parecchi lavoratori a continuare il lavaggio dei DPI a proprie spese. Inoltre, riconosce una minima parte degli arretrati”.
- Pdr: “Con il meccanismo di calcolo messo in atto dall’azienda il premio aziendale di fatto non porta nessun vantaggio ai lavoratori. Deve essere ridiscusso e riconosciuto un premio reale”.
La replica di Hupac
La società ha replicato con una nota in cui si legge: “Siamo sorpresi da questa iniziativa che si svolge in un difficile contesto economico, caratterizzato da una forte contrazione dei volumi di traffico e un calo importante di fatturato – ha dichiarato il direttore Roberto Paciaroni -. L’azienda ha sempre dimostrato la massima disponibilità al fine di garantire il futuro dell’attività lavorativa a tutela degli interessi di tutto il personale”.
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Da Hupac proseguono dicendo che lo sciopero si colloca all’interno di una trattativa che ha portato alla sigla di un accordo sindacale per il lavaggio dei DPI (dispositivi di protezione individuale), accordo che viene contestato da CUB Trasporti che a sua volta ha richiesto all’azienda di sottoporlo a referendum.
“Richiesta che abbiamo accolto”, precisa Paciaroni, “raccomandiamo pertanto di procedere proprio in tal senso, rispettando gli accordi raggiunti”.
In merito ai salari bassi, Hupac SpA ricorda che “la media degli stipendi riconosciuti al personale Hupac è nettamente superiore alla media del settore; prova ne è anche l’elevata anzianità di servizio dei collaboratori, a testimonianza del soddisfacimento delle condizioni lavorative ed economiche”.
Hupac conclude rinnovando l’invito a tutti i dipendenti e le associazioni sindacali alla ripresa delle trattative “in uno spirito costruttivo e propositivo”.