Trasporto merci su rotaia: 25 miliardi di tonnellate a chilometro nel 2022
Il rapporto Fermerci attesta un dato positivo del + 20% tra il 2003 e il 2020
Italia ancora lontana dall’obiettivo europeo di trasferire su ferro il 75% del trasporto merci. Lo conferma il rapporto Fermerci. Eppure, esclusi gli anni della pandemia, si è tornati ad una crescita di questa modalità di trasporto. La parte del leone, però, continua a farla il trasporto su strada. Fin dal 1990, come dimostrano anche i dati Ispra (istituto Superiore di ricerca ambientale) la domanda viene soddisfatta in maniera prevalente dall’autotrasporto che con il 55% circa nel 2021 continua a essere predominante rispetto alle altre modalità di trasporto, seguito dal cabotaggio marittimo al 29%.
Eppure il 2022 si è chiuso con un dato incoraggiante: sono state circa 25 miliardi le tonnellate a chilometro di merci movimentate su rotaia nella Penisola, pari ad una percentuale del 12%.
Cosa è cambiato negli ultimi anni?
Dal 2000 al 2010 c’è stato un progressivo tracollo del traffico ferroviario di merci con -12,4 miliardi di tonnellate km, seguito, poi da una ripresa che ha visto un’impennata dei volumi gestiti nei successivi 5 anni di +7,4 miliardi di tonnellate a km. Quindi l’impatto del covid e del conflitto bellico Russo Ucraino. Si rileva, infatti, un +0,5 miliardi di tonnellate km tra il 2015 e il 2019, con un dato negativo nel 2020 di -0,6 miliardi di tonnellate km.
Il confronto con il resto d’Europa
La Germania, per volumi trasportati tra il 2003 ed il 2020 registra un incremento di +58% di tonnellate km. Il sistema ferroviario italiano, invece, nell’arco di tempo considerato, ottiene un +20%. Con il segno percentuale negativo, Francia e Spagna, che nel medesimo periodo, registrano un calo rispettivamente del 24 e del 12%.