Una logistica più funzionale, condizioni fiscali migliori e minore burocrazia: la Regione Lombardia punta a istituire Zone Logistiche Semplificate
Creare condizioni economiche e fiscali migliori, favorire lo sviluppo produttivo e occupazionale e snellire i processi burocratici. Questi gli obiettivi alla base della proposta di legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia per l’istituzione di Zone Logistiche Semplificate.
Attualmente l’opportunità di istituire le Zls, prevista da una normativa europea anche per le Regioni più sviluppate, è riservata esclusivamente alle aree portuali. La proposta di Regione Lombardia chiede invece al Parlamento di intervenire per autorizzarne l’ampliamento alle aree confinanti con Paesi extra Ue, nelle zone montane e nei luoghi dove è presente un’infrastruttura aeroportuale, nonché nelle aree destinate alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.
“È una proposta di legge in cui la Regione crede moltissimo – ha spiegato il relatore Mario Piazza (Lega) – per sostenere il rilancio dell’attrattività dei nostri territori. Il documento si pone di far fronte ai problemi di delocalizzazione, superare il divario socio-economico delle aree montane, rendere le aree destinate alla ricerca poli di innovazione tecnologica e operare per attrarre investimenti e capitali”.
Rilanciare il tessuto produttivo, contrastare lo spopolamento delle aree interne, attrarre investimenti
La mozione prevede che le Zone Logistiche Semplificate riguardino, in primis, le aree collocate nelle vicinanze di confini con Paesi extra-Ue che necessitano di interventi di rilancio del tessuto produttivo diretti a fronteggiare la crisi del commercio e dell’imprenditoria causata dai fenomeni di delocalizzazione; le aree interne, soprattutto montane, dove occorre intervenire per ridurre il divario socioeconomico esistente con gli altri territori e contrastare lo spopolamento, perseguendo obiettivi di sviluppo sostenibile assicurando nel contempo l’erogazione di servizi a favore delle rispettive comunità; le aree caratterizzate dalla presenza di un aeroporto, che necessitano, al pari delle aree portuali, di speciali condizioni per attrarre investimenti, soprattutto in settori come logistica e commercio; le aree destinate alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, dove sono indispensabili condizioni di favore per supportare la realizzazione di progetti ambiziosi per migliorare la qualità della vita dei cittadini.