Unioncamere presenta il progetto “365 Po River System”
Presentato questa mattina a Marghera il progetto 365 Po River System, uno studio per lo sviluppo della navigabilità del fiume Po da Cremona al Mare Adriatico condotto da AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) in collaborazione con Unioncamere del Veneto.
Il sistema navigabile del fiume Po e dei canali collegati rientra tra le Reti strategiche europee (Reti CORE) nel corridoio Mediterraneo e il suo sviluppo fa parte delle Linee Guida TEN-T (Trans European Network of Transport).
Il progetto, con un budget totale di due milioni di euro finanziati per metà dall’Unione Europea e per metà da Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna e fondi AIPo, punta a rendere il Po navigabile 365 all’anno con 3,50 metri di fondale (l’attuale assetto non garantisce mediamente la navigabilità commerciale dell’intero tratto per circa due mesi).
Secondo l’Organizzazione marittima internazionale, una chiatta da 1.350 tonnellate equivale a 50 Tir o 67 carri ferroviari. Questa chiatta con 5 litri di gasolio percorre 500 km, mentre un Tir con 5 litri di gasolio ne percorre solo 100. In sintesi, una chiatta per ogni giorno di funzionamento eviterebbe 1,8 kg di polveri sottili, 10,8 kg di idrocarburi incombusti e 8 tonnellate di anidride carbonica.
“Gli studi condotti sono di grande interesse per il settore economico e commerciale del Veneto – ha sottolineato Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto –. Mettere a disposizione delle imprese dislocate lungo l’asse fluviale un modo alternativo di trasporto merci significherebbe avviare un processo intermodale in linea con le politiche europee in materia di trasporti, collegando in questo modo una delle zone con più grande densità industriale d’Europa ai porti commerciali dell’Adriatico e Mediterraneo, con effetti molto positivi per l’export delle province situate lungo l’asse fluviale”.
“Gli altri progetti che riguardano la navigabilità del fiume Po, come lo studio di fattibilità del nuovo canale Milano Cremona e i lavori in corso sulla conca di navigazione di Isola Serafini, sono tasselli importanti – ha detto Mario Borgatti, presidente Unione Navigazione Interna Italiana – che si aggiungono alle ottime prospettive future per la navigazione fluvio-marittima che sta evolvendo in maniera concreta grazie ai contatti che UNII sta avendo col Ministero delle Infrastrutture e la segreteria del ministro Graziano Delrio”.
“Lo scopo primario del progetto è consentire una stabilizzazione dell’assetto del Po per non creare problemi al trasporto solido nell’area del Delta – ha evidenziato Marcello Moretti, responsabile Area Tecnica AIPo Navigazione Lombarda –. Riteniamo che una delle ipotesi proposte dal progetto debba essere scelta in quanto lo stato attuale di salute del fiume versa in condizioni non accettabili dal punto di vista morfologico e di trasporto, non consentendo di attirare investimenti nel settore della mobilità e rendendo difficoltoso il reperimento dei finanziamenti che la Commissione Europea mette a disposizione”.
“Della navigabilità del fiume Po si discute da molto tempo – ha ricordato Antonello Contiero, presidente dell’Interporto di Rovigo – e questo progetto ha molteplici valenze. C’è l’aspetto ambientale, oggi quanto mai attuale dopo la COP21 di Parigi e il protocollo di Kyoto che, entro il 2020, impone un abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Poi c’è l’aspetto economico perché pulendo i fondali potremmo garantire la navigazione del fiume 365 giorni all’anno a bettoline da 1.500-2.000 tonnellate”.
Barbara Gherardi