Anas: dall’Italia alla Svezia Smart Road a confronto
Una delegazione composta dalla principessa Victoria di Svezia, il principe Daniel, il ministro del Commercio Estero Svedese, Anna Hallberg, e l’ambasciatore di Svezia in Italia, Jan Björklund ha visitato la Sala di Controllo della Smart Road Anas sull’autostrada A91 “Roma-Aeroporto di Fiumicino”, dove sono in corso i primi test in vista della prossima attivazione della nuova tecnologia. All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti del mondo accademico e di importanti industrie e aziende svedesi.
In occasione della visita, il presidente di Anas Claudio Andrea Gemme e il direttore dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata italiana di Svezia Jan Larsson hanno firmato un accordo di cooperazione che ha l’obiettivo di facilitare i contatti tra Anas e le aziende svedesi che forniscono tecnologie stradali intelligenti, al fine di creare possibili partnership. Anas si riserva inoltre la possibilità di partecipare insieme alle aziende svedesi a progetti europei legati alla Smart road, alla connettività tra veicoli e infrastrutture stradali e alla mobilità elettrica.
Dalla strada di asfalto alla Smart road
La Smart Road Anas è una tecnologia finalizzata allo sviluppo della Smart Mobility, propedeutica ai futuri scenari di guida autonoma dei veicoli. Il progetto è orientato al miglioramento della sicurezza stradale e a rendere più efficienti i flussi di traffico basandosi su una complessa piattaforma digitale che si articola sulla rete stradale come un ‘sistema nervoso’ con il supporto delle tecnologie quali Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI), Big Data e sensoristica avanzata attraverso lo sviluppo della rete di banda ultra larga nazionale. L’obiettivo è dotare il Paese di una rete stradale efficiente, in progressivo miglioramento e aperta alle nuove sfide del futuro: dall’alimentazione elettrica alla guida assistita e oltre, come nel caso dei veicoli a guida autonoma, alla riduzione dell’incidentalità, al miglioramento del comfort di viaggio e delle condizioni di traffico.
Ad oggi, il progetto Smart Road rappresenta un grande laboratorio europeo di mobilità smart. Un passaggio dalla strada vista come mera opera civile di asfalto e cemento alla strada intelligente, interconnessa e intermodale.
L’investimento complessivo è di 1 miliardo di euro ed è in corso una prima fase con un investimento di circa 250 milioni euro, anche grazie a contributi dell’Unione europea che ha riconosciuto l’alto valore dell’iniziativa.
Oltre che lungo la A91 Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino, le prime sperimentazioni sono in corso lungo la strada statale 51 di Alemagna (Veneto), dove lo scorso febbraio a Cortina d’Ampezzo si è tenuto il primo banco di prova per la mobilità Smart Road in Europa, e la A2 Autostrada del Mediterraneo, mentre saranno a breve avviate anche sulla A90 Autostrada del Grande Raccordo Anulare di Roma.
Il progetto Smart Road verrà successivamente implementato anche lungo l’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, in Sicilia lungo la Tangenziale di Catania e la A19 Autostrada Palermo-Catania, nel Lazio lungo la strada statale 4 Salaria.
Il progetto svedese: Smartroad Gotland
L’incontro è stato occasione anche per lo scambio di best practice e progettualità nell’ottica di promuovere il confronto e la cooperazione tra Paesi impegnati nel raggiungimento dell’obiettivo approvato dal Parlamento Europeo di zero vittime sulle strade entro il 2050. Sotto la lente di Italia e Svezia c’è inoltre un modello di mobilità sempre più orientato alla sostenibilità ambientale.
In linea con il programma smart road Anas, il paese scandinavo sta lavorando alla Smartroad Gotland. Si tratta del primo progetto pilota di strada “wireless electric” al mondo che si snoda per circa 4,1 chilometri con bobine di rame e reti elettriche a soli 8 cm sotto l’asfalto per la carica a induzione. La nuova strada elettrica collega l’aeroporto di Gotland – isola del Mar Baltico tra Svezia e Lettonia – con Visby, città di origine medievale riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
I veicoli possono essere dotati di più ricevitori wireless per una maggiore velocità di trasmissione. Il progetto, avviato con un camion e un rimorchio elettrici, per poi coinvolgere anche un autobus elettrico, è costato circa 11 milioni di euro, 91 dei quali messi a disposizione dalla Swedish Transport Administration (Trafikverket) e il resto da partner privati.
Si tratta di una parte del piano svedese per la transizione energetica volto ad azzerare le emissioni di CO2 del trasporto su gomma – che oggi rappresenta il 25% del totale dovuto al traffico – in modo da puntare all’indipendenza dai combustibili fossili entro il 2050.