REPowerEU: presentato il piano per l’indipendenza energetica dell’Europa
Già a partire dagli ultimi mesi del 2021 ha preso corpo in maniera sempre più pressante un problema di approvvigionamento e costo dell’energia e dei combustibili, dovuto a molteplici cause a livello globale, legate ai processi produttivi, a dinamiche geopolitiche e all’aumento della richiesta causato dalla ripresa economica.
I recenti sviluppi sul piano geopolitico e le ripercussioni sul mercato dell’energia impongono ai governi la necessità di accelerare drasticamente la transizione verso l’energia pulita e di conseguire l’indipendenza energetica dell’Europa da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili.
L’invasione dell’Ucraina ha reso evidente come mai prima d’ora la necessità di una transizione rapida verso l’energia pulita. L’Unione europea importa il 90% del gas che consuma e la Russia fornisce circa il 45% di tali importazioni, in percentuali variabili tra i diversi Stati membri. Dalla Russia provengono anche circa il 25% delle importazioni di petrolio e il 45% delle importazioni di carbone.
Il pacchetto di misure della Commissione sui prezzi dell’energia, adottato nell’ottobre 2021, ha aiutato i cittadini e le imprese a far fronte agli elevati prezzi dell’energia. 25 Stati membri hanno adottato provvedimenti in linea con il pacchetto di misure che stanno già alleggerendo le bollette energetiche di oltre 70 milioni di famiglie e di vari milioni di microimprese e piccole e medie imprese.
Affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi
Proprio alla luce dei recenti avvenimenti bellici, continuando a lavorare in un’ottica di sviluppo e indipendenza sul piano energetico, la Commissione europea ha presentato una bozza di piano per affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi prima del 2030, cominciando con il gas.
Il piano delinea inoltre una serie di misure volte a rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. Da vari mesi, infatti, l’Europa si trova ad affrontare un aumento dei prezzi dell’energia, ma ora l’incertezza sull’approvvigionamento sta aggravando il problema.
REPowerEU punta a rafforzare la resilienza del sistema energetico dell’Ue nel suo complesso basandosi su due pilastri:
- diversificare gli approvvigionamenti di gas, grazie all’aumento delle importazioni (Gnl e via gasdotto) da fornitori non russi e all’aumento dei volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile;
- ridurre più rapidamente l’uso dei combustibili fossili nell’edilizia, anche abitativa, nell’industria e a livello di sistema energetico grazie a miglioramenti dell’efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili e all’elettrificazione e superando le strozzature infrastrutturali.
La piena attuazione delle proposte della Commissione contemplate dal pacchetto “Pronti per il 55%” (Fit for 55) ridurrebbe già il nostro consumo annuo di gas fossile del 30%, l’equivalente di 100 mld di m3, entro il 2030. Con le misure previste dal piano REPowerEU si potrebbe eliminare gradualmente l’utilizzo di almeno 155 mld di m3 di gas fossile, equivalenti al volume importato dalla Russia nel 2021.
Quasi due terzi di tale riduzione possono essere conseguiti entro un anno, ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’Ue da un unico fornitore.
La Commissione propone di collaborare con gli Stati membri per individuare i progetti più idonei a conseguire tali obiettivi, sulla base dell’ampio lavoro già svolto sui piani nazionali per la ripresa e la resilienza.
Prezzi dell’energia e stoccaggio del gas
Il pacchetto di misure della Commissione sui prezzi dell’energia dell’ottobre scorso ha aiutato gli Stati membri ad attenuare l’impatto dei prezzi elevati sui consumatori vulnerabili e rimane un quadro di riferimento importante per le misure nazionali.
Oggi la Commissione presenta agli Stati membri ulteriori orientamenti, che confermano la possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione.
Le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato offrono poi agli Stati membri la possibilità di fornire sostegno a breve termine alle imprese colpite dai prezzi elevati dell’energia e di contribuire a ridurne l’esposizione alla volatilità dei prezzi dell’energia a medio-lungo termine.
La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’Ue siano riempiti per almeno il 90% della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l’applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri.
Per affrontare la questione dell’aumento vertiginoso dei prezzi, la Commissione si impegnerà a esaminare tutte le possibilità per l’adozione di misure di emergenza volte a limitare l’effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’energia elettrica, ad esempio stabilendo limiti di prezzo temporanei.
Valuterà inoltre le possibili soluzioni per ottimizzare l’assetto del mercato dell’energia elettrica per mantenerne le tariffe a livelli accessibili, senza perturbare l’approvvigionamento e gli ulteriori investimenti nella transizione verde.