29-12 – Genova vuole gestire i treni tedeschi (ShippingOnline.Il secolo XIX.it)
Intermodalità
Genova – Il futuro del porto di Genova parla tedesco. Lo slogan è semplice e il progetto ancora in fase pre-embrionale, ma il via libera definitivo alla costruzione del Terzo valico dei Giovi comincia a muovere acque nuove. Si esplorano percorsi non ancora battuti, specie in funzione dell’articolo 46 del decreto “Salva Italia”, che per la prima volta offre alle Autorità portuali italiane la possibilità di promuovere attività legate alla logistica e all’intermodalità al servizio dei traffici portuali. Non deve dunque stupire se la portualità ligure, lo scalo di Genova in particolare, guardi con attenzione al nuovo centro intermodale (ferrovia-autostrada) in costruzione a Monaco, in Germania. L’idea, sia pure ancora non delineata progettualmente, è candidarsi a gestire, o a co-gestire, quello che sarà il secondo hub della città bavarese, magari in collaborazione con le Ferrovie italiane o con altri operatori ferroviari interessati. Il progetto potrebbe incassare il sostegno di banche radicate sui territori, a cominciare da Hvb, la tedesca HypoVereinsbank che dal 2005 cammina insieme all’italianissima Unicredit. Monaco di Baviera è uno dei principi snodi logistici mitteleuropei per le merci in arrivo dai porti del Mediterraneo o dirette al porto di Amburgo, ma è anche centro di smistamento per le merci destinate al Paese. Non a caso i centri intermodali sono diversi e sono in aumento. Tra i maggiori, per dimensione, c’è quello di Duss, società tedesca con sede a Bodenheim, fondata nel 1982 e oggi controllata da Deutsche Bahn Ag (le ferrovie tedesche). Il Duss di Monaco è uno dei maggiori operatori del Paese: gestisce 2 milioni di unità di carico intermodali l’anno, ha un giro d’affari intorno ai 50 milioni di euro e impiega, nei suoi 22 terminali, 500 lavoratori. Nonostante la dimensione di questa e la presenza di altre infrastrutture, l’incremento dei traffici ha reso necessaria la costruzione di un secondo grande terminal rispetto al quale le ferrovie tedesche sono il candidato naturale alla gestione. Perché non provare a competere? In ambienti locali se lo cominciano a chiedere in molti, adesso che l’alta velocità Genova-Milano avvicina lo scalo ligure a quell’Europa centrale che ha in Monaco di Baviera il fulcro logistico. Al momento sono in corso i primi contatti, informali. Si cerca di capire quali Authority potrebbero essere della partita e quali operatori ferroviari potrebbero essere interessati a partecipare alla cordata. Genova pare in prima linea, insieme a Unicredit attraverso la tedesca Hvb. Parallelamente, sono in corso approfondimenti giuridici sull’articolo 46 della manovra varata dal governo Monti, che mette nero su bianco come i porti possano dedicarsi ad altri business, se funzionali alla loro attività principale. «Al fine di promuovere la realizzazione di infrastrutture di collegamento tra i porti e le aree retro portuali – dice l’articolo 46 – le autorità portuali possono costituire sistemi logistici che intervengono, attraverso atti d’intesa e di coordinamento con le regioni, le province e i comuni interessati nonché con i gestori delle infrastrutture ferroviarie». La gestione del nuovo terminal ferroviario di Monaco pare rientrare proprio in questo schema.