Amazon assume 75mila nuovi addetti e riprende a consegnare beni non essenziali
Per far fronte all’aumento degli ordini, il colosso Usa delle vendite online Amazon assumerà altri 75.000 addetti. L’azienda ha inoltre autorizzato le spedizioni di prodotti non essenziali da parte dei venditori terzi che operano sulla sua piattaforma.
Da questa settimana Amazon consentirà ai venditori terzi che costituiscono il 58% del totale delle vendite Amazon, di riprendere a spedire sulla sua piattaforma prodotti non essenziali per soddisfare l’accresciuta domanda dei suoi consumatori.
Nello specifico, Amazon ha annunciato che assumerà altri 75.000 dipendenti, i quali si aggiungeranno ai 100.000 in più già preannunciati nell’ultimo mese nei centri di distribuzione e attraverso la sua rete di consegna negli Stati Uniti. I nuovi assunti rappresentano quasi i due quinti della forza originaria lavoro di Amazon, che negli Usa è di 500.000 addetti.
Nella prima fase del lockdown, Amazon aveva ordinato ai propri magazzini di dare la priorità di spedizione agli articoli ritenuti essenziali durante l‘epidemia di coronavirus, come i prodotti per la pulizia, gli articoli sanitari e gli alimentari. Di conseguenza Amazon aveva smesso di accettare spedizioni di prodotti non essenziali, causando forti disordini per l’esercito di venditori terzi che opera dalla sua piattaforma.
A partire da questa settimana i venditori di articoli non correlati alla salute, al benessere e alla pulizia potranno inviare alla stessa Amazon i loro inventari e la società s’impegna ad inviare i prodotti, a patto che nei suoi magazzini ci sia spazio per garantire la spedizione dei beni essenziali.
Amazon, durante i lockdown negli Usa, è stato inondato da ordini e la sua rete di magazzini ha faticato a tenere il passo nella consegna degli ordini, tanto che anche le spedizioni della clientela Prime, che in precedenza avveniva in un giorno o anche meno, è stata ritardata, scivolando in alcune città fino a un mese.