Autovelox, cosa prevedono le nuove regole
Non sono consentiti autovelox non segnalati o su strade dove il limite di velocità è inferiore ai 50 Km/h. Arriva in Gazzetta Ufficiale il Decreto Autovelox voluto dal Ministro Salvini
Autovelox le nuove regole da giugno 2024 della Direttiva per la Sicurezza Stradale.
Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, cambia le regole sull’uso dei misuratori di velocità delle auto autovelox.
Il Decreto Autovelox è ora in Gazzetta ufficiale, serve a tutelare gli utenti della strada e a regolamentare i dispositivi di controllo della velocità.
Non saranno più consentiti autovelox non segnalati o sulle strade cittadine dove il limite di velocità è inferiore ai 50 Km/h.
Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo: 1000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade.
Devono essere sempre ben visibili, distanziati e, nel caso di autovelox mobili, la contestazione della multa dovrà essere immediata.
Nuove regole autovelox
Nuova Direttiva per la Sicurezza Stradale
Sulle nuove regole autovelox: “Basta fare cassa sulle pelle degli automobilisti” e quindi basta a multe selvagge, gli autovelox saranno installati “solo per prevenire incidenti”
Questo è il messaggio del Vicepremier Matteo Salvini che dopo il Salva-Casa apre un nuovo fronte e promette di aprirne degli altri. “Ho portato in Cdm il primo passo della pace edilizia – ha affermato – La pace fiscale rimane un obiettivo”.
La nuova direttiva sugli autovelox, anticipata dallo stesso Salvini la scorsa settimana in question time, arriva con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto interministeriale Infrastrutture/Interno.
Il provvedimento disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox. Mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni.
Regole chiare e sicurezza
Gli autovelox vanno “utilizzati in sicurezza dove effettivamente serve e non come ulteriore tassa”, “vicino ad una scuola, un asilo o un ospedale”, no ai dispositivi “trappola senza reali esigenze di sicurezza”. I
n base alle nuove regole sull’uso degli autovelox, i tratti di strada su cui i rilevatori di velocità possono essere utilizzati, devono essere individuati con un provvedimento del prefetto.
La presenza degli autovelox va inoltre segnalata con un adeguato anticipo: almeno 1 chilometro prima fuori dei centri abitati, 200 metri sulle strade urbane di scorrimento e 75 metri sulle altre strade.
Viene poi fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione.
Limiti di velocità e posizionamento
Gli autovelox non si possono utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: quindi non potranno essere posizionati sotto i 50 chilometri orari nelle strade urbane.
Per le extraurbane gli autovelox possono essere utilizzati solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia inferiore di oltre di 20 km orari a quello previsto per quel tipo di strada (se è una strada da 110 km/m, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite in quel punto è fissato ad almeno 90 chilometri orari).
Contestazione immediata della multa o sanzione
L’utilizzo di autovelox a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata. Altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.
Le nuove regole saranno in vigore da subito. E’ comunque previsto un periodo transitorio di 12 mesi per consentire ai sindaci di adeguare i dispositivi già installati.
Resta invece da sciogliere il nodo dell’omologazione, che non è toccato dal provvedimento. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha infatti stabilito che le multe emesse tramite dispositivi meramente approvati, e non omologati, sono nulle. Un principio che rischia di provocare una valanga di ricorsi.
L’opinione delle associazioni, province e comuni.
Secondo il Codacons, in base alle ultime stime del sito specializzato Scdb.info, l’Italia conta 11.303 apparecchi per la rilevazione automatica della velocità installati lungo le strade. Province e comuni chiedono un intervento urgente. Il Mit starebbe lavorando ad una norma ad hoc che potrebbe essere inserita nel ddl sul nuovo Codice della strada all’esame del Senato.