Guida Michelin 2018: ecco 25 nuovi ristoranti. Ma Cracco perde una stella
Presentata al Teatro Regio di Parma la guida Michelin 2018: grande novità della 63ma edizione sono le tre stelle attirbuite al ristorante St. Hubertus, di San Cassiano, guidato dallo chef Norbert Niederkofler, mentre i ristoranti milanesi di Carlo Cracco e Claudio Sadler perdono una stella dalle 2 che ne avevano. Con 26 novità tra i ristoranti stellati l’Italia, con 1 nuovo tre stelle, 3 nuovi due stelle e 22 nuovi tre stelle, si conferma quindi la seconda selezione più ricca al mondo.
“I piatti rivelano la personalità dello chef. Quelli di Norbert Niederkofler, del ristorante St. Hubertus, sanno raccontare mille e una storia. – ha detto Michael Ellis, direttore internazionale Guide MICHELIN – I protagonisti sono la natura, la cultura e i gusti schietti e intensi delle sue montagne, la passione e la fatica quotidiana dei contadini e degli allevatori, la qualità eccelsa dei loro prodotti, le tradizioni e i metodi tramandati, il calore dei masi, il desiderio di viaggiare per imparare e di ritornare per ritrovare il proprio stile di vita, l’impegno, la cura, la costanza che si sposano con l’entusiasmo e la leggerezza. Nei piatti di Norbert Niederkofler si gustano questi sapori, si vedono le montagne, si ascoltano queste storie. L’incontro con questa cucina non è un pasto, ma un’indimenticabile esperienza umana. Per gli ispettori Michelin, tre stelle emozionanti.”
Oltre al ristorante St. Hubertus di San Cassiano, confermano di avere una cucina che “vale il viaggio” e quindi le tre stelle, i ristoranti: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma, Le Calandre a Rubano. Sono 41 invece i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le due stelle Michelin. Tra questi, 3 novità: il ristorante Vun a Milano, il ristorante La Siriola a San Cassiano e il ristorante Magnolia a Cesenatico.
La Lombardia è la regione più dinamica, con 7 novità: 63 ristoranti (2*** 6** 55*). La Campania, con 41 ristoranti, conquista la seconda posizione (6** 35*), mentre il Piemonte, con 40 ristoranti (1*** 4** 35*), si posiziona sul terzo gradino del podio; seguono il Veneto a quota 38 (1*** 3** 34*) e la Toscana, con 35 ristoranti (1*** 4** 30*). Roma è la provincia più stellata d’Italia (1*** 1** 23*), Napoli, con 23 ristoranti stellati confermati (6** 17*), passa in seconda posizione, Milano balza al terzo posto (4** 16*), superando Bolzano (1*** 5** 13*). Al quinto posto Cuneo, a quota 17 (1*** 1** 15*).
“Nel panorama stellato delle regioni e delle province italiane spiccano Milano, la Lombardia e Roma – ha commentato Sergio Lovrinovich, Direttore Guida MICHELIN Italia -. È interessante notare come il dinamismo lombardo e il fascino della capitale siano riconosciuti anche dai recenti dati Euromonitor, che vedono Milano come unica città in ascesa tra le prime 10 destinazioni europee, seconda destinazione turistica in Europa tra le città italiane dopo Roma esettima tra le città europee. Tra le province più stellate, significativo è il quinto posto della Provincia Granda, che rispecchia non solo la ricchezza gastronomica del territorio, ma una crescente vivacità nella valorizzazione deipropri prodotti. Com’è giusto, la Guida Michelin offre una panoramica della situazione culinaria del Paese. Nel conto delle stelle, perciò, non ne includiamo altre, che ricordiamo però con grande piacere, perché rappresentano l’eccellenza della nostra cucina al di fuori dei nostri confini. In tutto il mondo, gli chef italiani che si distinguono per la loro cucina sono 35: 30***, 4**, 1*”.
Tra le 26 novità stellate, è significativo il dato relativo ai giovani chef: il 30% dei ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno meno di 35 anni. Tra questi, 4 hanno un’età uguale o inferiore a 30 anni.