Accordo tra Autostrade e Renault per lo sviluppo della e-Mobility
Autostrade per l’Italia (ASPI) ha siglato una partnership con il Gruppo Renault per la cessione, attraverso il marchio Mobilize, di una quota della propria controllata Free to X, start-up di infrastrutture di ricarica ad alta potenza (HPC) costituita nel 2021 per implementare l’elettromobilità sulle autostrade italiane.
L’obiettivo dell’accordo è accelerare lo sviluppo del piano di e-mobility di Free To X – avviato da ASPI – anche al di fuori della rete autostradale, nell’ambito delle linee guida del processo di elettrificazione e transizione energetica dei trasporti.
L’accordo Aspi-Renault e Free to X per la mobilità elettrica
Nel dettaglio, ASPI continuerà a mantenere il controllo (in qualità di Charging Point Operator) sulle infrastrutture di ricarica situate sull’autostrada e opererà a supporto di Mobilize per lo sviluppo delle attività al di fuori dalla rete autostradale in gestione.
Nell’operazione Free To X è stata assistita da BNP Paribas nel ruolo di Financial advisor e dallo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (GPBL), in qualità di legal advisor.
La rete attuale di Free to X conta oggi oltre 100 stazioni di ricarica ad alta potenza sulla rete autostradale in gestione, con una distanza media di circa 50 km tra una stazione e l’altra, superando i target europei. Queste infrastrutture, che erogano fino a 400 kW di potenza, sono accessibili a tutti i fornitori di servizi di mobilità.
Infrastrutture di ricarica: il panorama italiano ed europeo
La partnership Aspi-Renault arriva in un periodo di forte crescita per l’infrastruttura di ricarica sulla rete autostradale italiana.
Stando ai dati pubblicati da Motus-E, al 30 giugno 2024 si contano 56.992 punti di ricarica pubblici in Italia, per una crescita del 26% rispetto allo scorso anno. Di questi, sempre secondo Motus-E, 963 (tra fast e ultrafast) sono situati lungo le autostrade. La regione con il maggior numero di infrastrutture di ricarica è la Lombardia (10.902), seguita da Piemonte (5.775) e Lazio (5.641), Veneto (5.508) ed Emilia-Romagna (4.720).
L’andamento italiano è meno incoraggiante se si guarda allo scenario europeo. Stando al rapporto “Charge point Monitor”, infatti, l’Europa ha da poco superato le 900 mila infrastrutture di ricarica. La maggior parte di questi punti, però, è concentrata in pochi Paesi europei. In cima alla classifica troviamo l’Olanda, la Germania e la Francia; un divario che l’Italia potrebbe ridurre attraverso misure come il PNRR e iniziative come quella tra Mobilize e Free To X.