Aspi e Università Federico II: la Tangenziale di Napoli diventa laboratorio per la mobilità del futuro
La Tangenziale di Napoli diventa “laboratorio a cielo aperto” delle sperimentazioni in ambito tech, digitalizzazione delle infrastrutture e servizi al viaggiatore che saranno poi diffuse su tutta la rete nazionale come “open lab” dell’Università Federico II di Napoli.
Grazie al rafforzamento della virtuosa sinergia con il Gruppo Autostrade per l’Italia, l’infrastruttura partenopea entra nel Programma Mercury e sarà a disposizione dell’Ateneo per testare le soluzioni tecnologiche sviluppate in collaborazione con diverse realtà, nell’ambito del progetto europeo F2 Smart Lab.
L’occasione per presentare le tecnologie da ora operative su Tangenziale e l’ampliamento della collaborazione con l’Ateneo, è stata la cerimonia per l’avvio della seconda edizione della Smart Infrastructures Academy, frutto della partnership tra la Federico II e Tecne, società del Gruppo Aspi: l’iniziativa rientra nel progetto “Autostrade del Sapere”, ampia strategia di rete con i più importanti atenei nazionali con l’obiettivo di formare alti profili professionali per lo sviluppo, gestione e monitoraggio delle infrastrutture stradali e autostradali.
L’avvio dei corsi del nuovo anno accademico è stata l’occasione per presentare le inedite innovazioni tecnologiche già operative, in via sperimentale, sulla principale infrastruttura stradale della città, con l’obiettivo di renderla sempre più futuristica, oltreché modello di sviluppo ingegneristico per l’intero paese.
“Puntiamo sull’eccellenza del Sud per dare un valore aggiunto al nostro programma Mercury, il piano di Autostrade per l’Italia per una mobilità sempre più tech, green e all’avanguardia – spiega l’Ad di Aspi, Roberto Tomasi –. Il rafforzamento della sinergia con la Federico II, in un contesto strategico come quello della Tangenziale di Napoli, rappresenta un modello virtuoso che genera benefici su tutto il territorio. La Si Academy è espressione del nostro impegno nello sviluppo delle competenze di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide che ci attendono. Una strategia tesa a rendere la nostra rete innovativa e sempre più accogliente, in linea con le esigenze degli utenti e delle comunità che attraversa”.
Nuove tecnologie per sicurezza, innovazione, sostenibilità
Le nuove tecnologie, messe a punto grazie alla collaborazione tra l’Ateneo e il Gruppo Aspi, seguono tre pilastri fondamentali: sicurezza, innovazione, sostenibilità:
• Tra i principali progetti già avviati in modalità sperimentale, la riqualificazione in chiave sostenibile e l’autosufficienza energetica dei caselli: la prima applicazione è sulla stazione Arenella che è stata dotata di impiantistica evoluta mediante l’installazione di impianti fotovoltaici e solare termico, supportati da un sistema di smart building per la gestione intelligente dei carichi elettrici e la riduzione di CO2.
• Sul viadotto Capodichino è già stata inoltre avviata l’installazione di un innovativo sistema di illuminazione radente e intelligente, capace di coniugare il risparmio energetico (-15%) alla comunicazione tra veicoli e autostrada. Il progetto, sviluppato grazie a una sinergia tra Tangenziale di Napoli, Movyon e Amplia, società del gruppo ASPI, elimina l’utilizzo e l’ingombro dei pali, sostituiti da corpi illuminanti installati sulle barriere di sicurezza e dotati anche di un sistema di rilevamento del traffico. Il sistema è in grado di stabilire una comunicazione tra il tratto stradale e i veicoli in transito, nell’ottica di implementare le Smart Road.
• Il team della Federico II sta inoltre sviluppando il sistema sensoristico che, installato sulle principali opere d’arte consente la sorveglianza dinamica costante e in tempo reale delle strutture della rete e, grazie ad Argo, la piattaforma informatica di asset management sviluppata da Movyon e già operativa sulla rete nazionale per il monitoraggio e la gestione del ciclo di vita delle infrastrutture, offre in un’unica soluzione la completa digitalizzazione degli asset.
• Al via su Tangenziale, infine, la sperimentazione della dematerializzazione del prepagato ricaricabile attraverso il Conto Targa, il sistema di pagamento personale associato alla targa del proprio veicolo che consente di pagare i pedaggi scegliendo di domiciliarne il pagamento su carta di credito o conto corrente.