Autostrade per l’Italia e Tav al centro dell’intervento di Toninelli di oggi al Senato
Se il governo decidesse, come annunciato a più riprese, di formalizzare la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia non sarebbe obbligata a pagare alcun indennizzo. È quanto ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, al Question Time di oggi al Senato, citando la relazione dei giuristi, già anticipata nei giorni scorsi.
“Ribadisco la convinzione di procedere con la risoluzione unilaterale – ha detto -. L’articolo 9-bis della Convenzione, secondo la relazione degli esperti, è nullo perché, rispetto ai motivi della risoluzione anticipata, non distingue tra quelli imputabili al concedente, quelli legati all’interesse pubblico e quelli connessi all’inadempimento del concessionario, distinzione che invece è contemplata nel Codice dei contratti”, ha spiegato Toninelli.
Il gruppo di lavoro di giuristi chiamati ad esprimersi sulla responsabilità di Autostrade nel crollo del ponte Morandi hanno giudicato l’inadempimento “di particolare gravità” e “definitivo”, ha detto Toninelli. “La relazione dice tra l’altro che dal 2005 a oggi sono stati spesi soltanto 440.000 euro per la manutenzione strutturale del ponte. Nella fase pre-privatizzazione, invece, erano stati spesi 1,3 milioni in media all’anno”, ha aggiunto Toninelli.
Sulla Tav, invece, ha spiegato: “Per quello che attiene le mie competenze non posso quindi che ribadire, anche all’esito di un’analisi costi benefici che condanna l’opera, che l’impegno fin qui assunto e il lavoro fin qui svolto in questo ambito sarà quindi finalizzato dalla Presidenza del Consiglio, in rappresentanza del Governo nella sua collegialità, a preservare l’interesse dello Stato italiano e il miglior uso delle risorse pubbliche”.