Autovie Venete: impianto fotovoltaico sull’A34 per ridurre le emissioni
Un nuovo impianto fotovoltaico è stato realizzato da Autovie Venete sulla A34 Villesse-Gorizia all’altezza di Savogna. Installato su una scarpata autostradale, dove l’innovativo sistema di ancoraggio a terra dei pannelli elimina quasi completamente l’uso del cemento nelle fondazioni (replica artificialmente ciò che fanno gli alberi per aggrapparsi al suolo in siti con forti pendenze), l’impianto è stato preso a modello da un consorzio di imprese giapponesi. Una delegazione di rappresentanti del consorzio impegnate nella realizzazione, in Giappone, di un impianto molto grande situato in una zona montana è anche venuta in Friuli Venezia Giulia per un sopralluogo.
Una delle ultime realizzazioni, comprese nei lavori di costruzione della terza corsia sulla A4 Venezia-Trieste, riguarda uno dei parcheggi situati all’uscita del casello di San Donà di Piave, la cui pensilina è stata dotata – appunto – di pannelli fotovoltaici. Particolarmente innovativa la struttura: progettata con un’inclinazione di 32 gradi, perfetta per questo tipo di pensilina, è facilissima da montare (un giorno di lavoro al massimo) perché i pezzi che la compongono sono stati studiati per essere assemblati con la massima rapidità e non richiede scavi di fondazione in quanto le basi di cemento vengono ancorate a terra con picchetti o tasselli a seconda del tipo di terreno.
Collegato alla rete elettrica di Autovie Venete, l’impianto, la cui superficie è di quasi 186 metri quadri, è formato da 114 moduli con una potenza installata di 28,5 kW e una produzione stimata di energia annua pari a quasi 40 mila kWh. Al di là del beneficio economico, l’impianto fotovoltaico permette di ottenere un risultato quasi più importante: la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
L’impianto di San Donà, per esempio, assicura un risparmio annuo di combustibile, misurato in Tonnellate Equivalenti di Petrolio di quasi 7 TEP, pari a 12 tonnellate in meno di emissioni di C02. Considerato che la vita media di un impianto di questo tipo è di circa 25 anni, il risparmio ipotizzabile al 2040 sarà di 157 TEP il che significa, per quanto riguarda l’anidride carbonica, mancate emissioni per ben 274 tonnellate.