Chiusura E45, Associazioni autotrasporto: risolvere l’emergenza viabilità
Il verdetto della commissione di tecnici è stato inesorabile: il viadotto Puleto è a rischio collasso, come il Ponte Morandi di Genova. L’infrastruttura, appesantita dalla circolazione quotidiana dei veicoli, leggeri e soprattutto pesanti rischia di crollare. La Procura di Arezzo ha quindi disposto la chiusura sulla superstrada E45, che attraversa la Valle del Savio e sulla quale c’è anche il ponte vicino al paese di Valsavignone, il viadotto Puleto che collega Toscana e Emilia Romagna.
E’ stata l’Anas a dare avvio alle operazioni di chiusura della superstrada in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena. Anas, informa, che sta fornendo ai periti della Procura tutti gli elementi conoscitivi tecnici sul viadotto Puleto, per inquadrare al meglio le condizioni dell’infrastruttura e i lavori di manutenzione già avviati a dicembre, al fine di consentire una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione.
La FAI-Conftrasporto, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani aderente a Conftrasporto-Confcommercio, sta seguendo con grande preoccupazione l’emergenza viabilità conseguente alla chiusura del viadotto Puleto, lungo la E45. “La chiusura sta avendo conseguenze fortemente negative sulle imprese di autotrasporto, in particolare umbre, costringendole ad affrontare costi aggiuntivi e tempi di percorrenza dilatati – spiega Andrea Manfron, segretario generale Fai – La cosa è inaccettabile non solo per il nostro settore ma per l’intera filiera produttiva. Il ministro Toninelli, le istituzioni e tutti i soggetti preposti, a iniziare dall’ANAS, si attivino per dare risposte concrete in tempi rapidissimi”.
Assotir chiede urgentemente un confronto per affrontare l’emergenza sulla E45. “Non sono in discussione le ragioni che hanno portato alla decisione di chiudere il Viadotto Puleto sulla E45. La tutela della sicurezza è una priorità assoluta per tutti e, a maggior ragione, per gli autotrasportatori, che sono oggettivamente tra i soggetti più esposti ad eventuali rischi dovuti a carenze delle infrastrutture viarie”, ha commentato Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir.
“Tuttavia – ha proseguito Donati – ci preme sottolineare alcuni effetti, pratici ed immediati, legati a detta chiusura. Tra questi, banalmente, il percorso della E45 da Cesena a Orte passa, da 246 Km prima della chiusura, ad un ulteriore allungamento, che va, a seconda delle tratte, da un minimo di 87 a oltre 200 km in più rispetto alla percorrenza normale. Non c’è bisogno di ragionamenti sofisticati per capire quali possono essere gli effetti sulla mobilità, in termini di tempo necessario per effettuare le medesime operazioni di trasporto, prima e dopo la chiusura, ed i relativi costi”.
“Riteniamo sia urgentissimo – ha sottolineato il Segretario Generale di Assotir – che le Istituzioni, sia nazionali che regionali, insieme agli operatori, affrontino la questione, perché le conseguenze per buona parte del sistema economico nazionale rischiano di essere devastanti, in una fase del ciclo economico che si prevede già problematica, a prescindere dall’ulteriore aggravio costituito dalla chiusura del Viadotto Puleto. Vale la pena di ricordare che sulla E 45 si incanala il grosso del traffico merci tra Adriatico e Tirreno, oltre a rappresentare una importante alternativa all’uso dell’A1 nella direzione nord – sud Italia, e viceversa”.
“Come Assotir – ha concluso Donati – chiediamo immediatamente la costituzione di un tavolo che, anche sulla scia della “vicenda Genova”, affronti un’emergenza, che ha tutte le caratteristiche di non essere di breve periodo”.