Cipe: via libera ai contratti di programma Anas e Rfi
Il Cipe ha approvato il contratto di programma MIT-Anas (2016-2020) che presenta una serie di elementi di novità tra cui una pianificazione pluriennale che permette l’attuazione di una strategia più efficace ed efficiente rispetto al passato. Il nuovo contratto di programma prevede un piano complessivo di 23,4 miliardi di euro di investimenti e la disponibilità della maggior parte dei fondi permette di programmare gli investimenti in modo più efficiente e produttivo. L’introduzione del corrispettivo che è elaborato sulla base del rispetto degli investimenti programmati in termini di costi e di tempi; sulla qualità dei servizi offerti da Anas ai propri clienti, prevedendo anche penali specifiche, in riferimento alla pavimentazione, alla segnaletica verticale, all’illuminazione; sul traffico effettivo monitorato da sensori posti sulla rete Anas, che risponde al principio di remunerare la rete stradale in funzione al suo utilizzo/domanda.
“È una vera e propria rivoluzione culturale con importanti ricadute negli investimenti che fornisce una certezza di risorse in grado di permettere una grande programmazione”, commenta il Ministro delle infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. “L’approvazione del contratto è un punto essenziale perché determina la certezza di risorse: oltre 21 miliardi di risorse disponibili per i tanti progetti già pronti e dal 2019 i finanziamenti saranno effettuai tramite un corrispettivo commisurato ai servizi”.
Dal 2015 il MIT ha disposto di dare precedenza alla manutenzione del proprio patrimonio stradale, con l’obiettivo di recuperare il rilevante deficit manutentivo accumulato negli anni e migliorarne la sicurezza.
Il Cipe ha espresso il proprio parere favorevole anche in merito allo schema di contratto tra la società Rfi (Rete ferroviaria italiana) e MIT. Le risorse finanziate per il 2017-2021 sono pari a 66 miliardi di euro, una parte delle quali sarà destinata a settori strategici come il potenziamento e sviluppo infrastrutturale delle direttrici, la valorizzazione delle reti regionali, il potenziamento e sviluppo infrastrutturale delle aree metropolitane, le tecnologie per la circolazione, l’accessibilità agli aeroporti, porti e interporti e la valorizzazione turistica delle ferrovie minori.
Il 56% degli investimenti previsti nel piano interesserà le regioni del Sud Italia e le Isole, il 24% riguarderà il Centro Italia, il 19% sarà destinato al Nord e l’1% sarà destinato alla copertura di danni ed emergenze.
Gloria De Rugeriis