Cmc, utile a 12 mln. Presto una nuova società autostradale
Portafoglio ordini da tre miliardi di euro, fatturato 2009 di 715,7 milioni di euro, di cui 321,2 milioni realizzati nell’attività di costruzioni all’estero (Africa Australe, Sud Est asiatico, Cina, Algeria), e la prospettiva di arrivare ad un miliardo di euro di ricavi entro il 2012. È questa la carta di identità della Cmc di Ravenna, la Cooperativa muratori e cementisti, attiva soprattutto nei mercati delle grandi opere, dei lavori pubblici (grandi infrastrutture, edilizia pubblica, lavori portuali e marittimi), dei lavori ferroviari con particolare riguardo all’Alta Velocita’, dei lavori privati (ipermercati, hotel, centri direzionali) e degli interventi edili e in infrastrutture nel territorio.
La Cmc ha ottenuto nel 2009 un utile netto di 12,0 milioni di euro, rispetto ai 9,1 milioni dell’esercizio precedente. Il margineoperativo lordo è stato di 71,9 milioni, pari al 10 per cento dei ricavi, percentualmente tra i più alti rispetto alle altre maggiori imprese del settore. La posizione finanziaria netta e’ risultata di 121,9 milioni, sostanzialmente pari al patrimonio netto della Cooperativa (118,2 milioni).
Tra i lavori acquisiti nel 2009, la progettazione, la costruzione e la gestione della tangenziale Est esterna di Milano, per la quale la società Tangenziali Esterne di Milano, Tem, ha affidato un miliardo di euro di lavori al consorzio Miteco, a cui la Cmc partecipa con una quota pari all’11 per cento, pari a 110 milioni di euro. I lavori di ammodernamento del tratto Palermo Lercara-Friddi, lotto funzionale dal chilometro 14,4 al chilometro 48 per 177 milioni di euro.
All’estero, Cmc si è occupata della costruzione di una diga a galleria a Tabellout-Setif (Algeria) per il trasferimento di 139 mila metri cubi di acqua l’anno per 160 milioni di euro, commessa acquisita in joint venture con la francese Razel. I lavori stradali e civili in Mozambico per 150 milioni di euro. Senza contare le opere già in via di definizione o addirittura in corso di realizzazione, in Italia e all’estero, soprattutto in Sud Africa, Laos e negli altri paesi a cui la Cmc è tradizionalmente interessata. Come il quadrilatero stradale Marche Umbria o l’impianto idroelettrico di Theun Hinboun, in Laos.
Illustrando i risultati raggiunti, il presidente Massimo Matteucci ha annunciato ieri la decisione di far imboccare una nuova strada alla Cmc: l’ingresso nell’attività di gestione, oltre che di costruzione, di autostrade e porti. “In futuro, per noi – conferma l’amministratore delegato Dario Foschini – sarà decisivo il settore delle infrastrutture in Italia e all’estero. Ma è chiaro che negli anni a venire la quantità di risorse finanziarie disponibili per la realizzazione delle grandi opere pubbliche in Italia sara’ limitata a causa della crisi. Continueremo ad acquisire lavori nelle aree più dinamiche a livello mondiale, come il Sud Africa o la Cina. Ma anche per questo abbiamo deciso con le altre cooperative del settore, la Cmb, la Unieco e il consorzio Ccc, di dare vita ad una società che dovrà operare come finanziatore e gestore di infrastrutture, in particolare autostrade e porti”.