Digitalizzare porti e interporti: online il bando del MIT
Il bando mette in campo un incentivo per l’efficienza e la funzionalità di interporti e terminal intermodali
Digitalizzare la catena logistica di porti e interporti. Questo l’obiettivo del bando appena pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il bando riguarda la presentazione di proposte per lo sviluppo e l’implementazione dei sistemi informatici degli interporti di rilevanza nazionale.
Il bando mette in campo un incentivo per l’efficienza e la funzionalità di interporti e terminal intermodali. L’obiettivo è quello di ridurre il trasporto stradale di merci a vantaggio dell’ambiente e della mobilità
Finanziato con fondi Next generation -Eu, la misura punta a sviluppare gli standard funzionali di interoperabilità definiti dalla Piattaforma logistica nazionale per favorire l’interconnessione tra i porti.
Bando digitalizzazione porti e interporti: modalità e requisiti
Il bando disciplina le modalità ed i requisiti necessari per la presentazione di proposte relative alla Misura “Digitalizzazione della catena logistica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la rete di porti e interporti”.
E’ finanziato dall’Unione europea – Next Generation-EU per lo sviluppo ed implementazione dei sistemi informatici degli interporti di rilevanza nazionale, secondo gli standard funzionali di interoperabilità definiti dalla Piattaforma Logistica digitale Nazionale (PLN).
Le risorse erogabili relativi alla dotazione finanziaria assegnata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione degli specifici interventi sono pari a € 10.000.000 in regime di pari cofinanziamento aggiuntivo da porre a carico dei soggetti attuatori.
Almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente del bando è destinato alle Regioni del Mezzogiorno.
Chi può presentare richiesta al bando per la digitalizzazione di porti e interporti
Possono presentare richiesta di ammissione a cofinanziamento le imprese proprietarie o titolari del diritto di gestione, comunque denominato, degli interporti di rilevanza nazionale.
Ai fini dell’ammissibilità a contributo, le imprese non devono essere sottoposte a procedura concorsuale, né trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria o in qualsiasi altra situazione equivalente, né trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.
Leggi anche – Trasporti Calabria: dal fondo coesione oltre 600 milioni per mobilità, logistica e porti
Trasporti Calabria: dal fondo coesione oltre 600 milioni per mobilità, logistica e porti
La proposta di investimento per l’ammissione al cofinanziamento deve rispettare i vincoli posti dalle norme nazionali e dell’Unione europea.
I proponenti possono presentare domanda di ammissione per le seguenti tipologie di intervento:
- Interventi per la realizzazione dei connettori per l’interoperabilità con la PLN e il gateway nazionale
eFTI; - Interventi di prima realizzazione e/o reingegnerizzazione volti alla progettazione e implementazione
di servizi base per i sistemi informatici degli interporti. Le soluzioni dovranno essere interoperabili con le PA coinvolte oltre che con la PLN e il gateway nazionale eFTI; - Interventi sui FVS per l’estensione funzionale, reingegnerizzazione e integrazioni volti alla messa a
disposizione di servizi aggiuntivi, anche in una logica federata, volti a fornire una più ampia
copertura funzionale per i nodi interportuali e la loro piena integrazione e interoperabilità con altri
sistemi e piattaforme sia nazionali pubbliche sia private.