Draghi: un Authority forte nel settore dei trasporti
“Servono progressi nella disponibilità di infrastrutture. Le carenze infrastrutturali sono spesso indicate come uno dei fattori che limitano la crescita e la produttività della nostra economia, accrescendo i costi per le imprese e i lavoratori, disincentivando nuovi insediamenti produttivi, influendo negativamente sulla qualità della vita”. Queste le parole del Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in occasione del convegno sulle infrastrutture in Italia tenutosi nei giorni scorsi.
“La qualità della programmazione sembra costituire l’aspetto di maggiore criticità nel nostro paese – ha dichiarato Draghi-. Manca un sistema di bilancio con obiettivi pluriennali per le grandi categorie di spesa e rimangono da definire pienamente gli strumenti di coordinamento tra i diversi livelli di governo. L’incertezza del quadro finanziario ostacola un’adeguata programmazione degli interventi, ne incentiva la frammentazione per avviare simultaneamente il maggior numero possibile di opere, con conseguenze negative sulla capacità di portarle a termine entro i tempi stabiliti. In questo quadro, non sorprende che si riscontrino ampie difficoltà nel coinvolgimento dei capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche -continua il Governatore di Bankitalia- In Italia i contratti di partenariato pubblico-privato dal 1990 al 2009 hanno contribuito solo per il 3 per cento alla spesa totale in opere pubbliche, contro il 4-5 per cento in Germania e Francia e il 12 per cento in Spagna”.
Draghi, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore durante il seminario, ha poi voluto sottolineare la necessità della creazione di un Authority nel settore trasporti “forte e indipendente, capace di dettare le regole a tutti i concorrenti e poi di farle rispettare. È l’unico modo – ha sottolineato Draghi – per superare altre contraddizioni, per esempio la presenza del gestore della rete ferroviaria e del principale operatore di trasporto ferroviario all’interno della stessa holding. Serve subito un arbitro che sia garante di uno sviluppo aperto di questo settore per il bene del Paese o almeno si cominci con il dare questi poteri all’Antitrust. Il decreto legge sullo sviluppo è un’ottima occasione per il Governo, in ritardo di oltre un anno con la legge sulla concorrenza. Una buona occasione per realizzare la frustata all’economia e non limitarsi ad annunciarla”.
All’intervento di Draghi sulle infrastrutture ha risposto il ministero Matteoli. “L’analisi di Draghi non tiene nel dovuto conto del ventennale immobilismo politico e amministrativo che ha caratterizzato il settore delle infrastrutture almeno fino al 2001- ha affermato il ministro in una nota – Dal 2001 a oggi siamo riusciti ad aprire cantieri per 63 miliardi di euro”.