Fusione Fs-Anas: Armani, è giusto che Toninelli valuti costi e benefici
Sulla possibile marcia indietro nella fusione fra Fs e Anas, già operativa dai primi di gennaio, “le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sono quelle più sensate, è giusto che il governo – siccome Anas è un suo strumento – si domandi la valutazione costi benefici delle operazioni fatte da tutti i governi precedenti, perché ogni cosa deve essere valutata e giusta nel suo tempo”. A dirlo è l’amministratore delegato di Anas, Vittorio Armani, a margine del convegno Ance dal titolo ‘Sbloccacantieri’, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni dello stesso ministro e del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri.
“E’ giusto che il ministro si ponga delle domande sui costi benefici delle operazioni pregresse che impattano sul futuro del paese ed è legittimo che decida di conseguenza”, ha ribadito aggiungendo che per Anas “è fondamentale non perdere la connotazione industriale e l’autonomia finanziaria perché le consente di investire in modo efficiente a tutto vantaggio della competitività del paese”.
Una decisione sul futuro di Fs ed Anas “ovviamente richiede una valutazione, poi quale sia lo strumento o se si vogliano cambiare le cose queste sono questioni tecniche e non sono interessanti”, ha continuato l’ad di Anas Vittorio Armani rispondendo a una domanda sul veicolo con cui eventualmente il governo potrebbe decidere di fare marcia indietro sulla fusione.
“Anas oggi è un’impresa industriale, ha delle regole normali da azienda, non è più un soggetto politico che decide le opere discrezionalmente. Siamo uno strumento del ministero dei Trasporti che si muove con regole del ministero, con autonomia finanziaria e quindi con capacità industriale per poter assumere e avere progettisti, per risolvere i problemi sulla strada”, ha spiegato Armani sottolineando che proprio sulle strade “ci sono ancora troppi incidenti e bisogna investire molto per aumentare la sicurezza. Ecco, su questo non si deve tornare indietro”.