Giovannini: in diciotto mesi 94 miliardi per una mobilità più sostenibile e che riduca le disuguaglianze
Nei prossimi anni verranno realizzati 700 chilometri in più di ferrovie ad alta velocità e di linee regionali, soprattutto al Sud con una drastica riduzione delle disuguaglianze territoriali, 216 chilometri in più di nuove metro, tranvie, busvie nelle città, 1.800 km di piste ciclabili urbane ed extraurbane, realizzate nuove connessioni e potenziamenti ferroviari con 11 porti e 13 aeroporti.
Verranno effettuati interventi di manutenzione su 2.000 chilometri di strade provinciali e regionali, acquistati nuovi treni passeggeri (specialmente al Sud) e merci, rinnovate 55 stazioni ferroviarie al Sud, acquistati circa 5.000 autobus ecologici per rimpiazzare quelli più inquinanti, realizzate decine di stazioni di ricarica elettrica e a idrogeno sulle autostrade.
Nel giorno di apertura della Settimana Europea della Mobilità, dedicata quest’anno al miglioramento delle connessioni con un focus sulla mobilità urbana (“Better Connections”), il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, traccia il percorso, in termini di interventi e risorse distribuite, investite e programmate per i prossimi anni su tutte le modalità di trasporto negli ultimi diciotto mesi, a partire dal cambio del nome del ministero.
Digitalizzazione e resilienza climatica
Oltre 94 miliardi di euro messi in campo, utilizzando le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), del Piano Nazionale complementare (Pnc), dell’ultima legge di Bilancio e dell’anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) con un’attenzione particolare alla digitalizzazione e alla resilienza alla crisi climatica. E alla necessità di promuovere anche le opportune riforme delle normative di settore (trasporto ferroviario, marittimo, locale), del Codice della Strada e del Codice Civile per renderli adeguati alle nuove esigenze, accompagnati dalla pianificazione strategica dei diversi comparti (dalle ferrovie alle strade e alle autostrade, dalla mobilità ciclistica alla sicurezza stradale, dalla portualità alla logistica) e dall’emanazione di linee guida per realizzare infrastrutture sostenibili e resilienti alla crisi climatica.
Come risulta nell’Allegato Infrastrutture, logistica e mobilità al Documento di economia e finanza (Def) 2022, gli investimenti programmati per i prossimi dieci anni sono pari a un valore di circa 280 miliardi di euro, di cui 209 miliardi già disponibili.
Nello specifico, le risorse sulla mobilità urbana che possono essere utilizzate nell’immediato e per i prossimi dieci anni per il potenziamento del trasporto rapido di massa nelle città sono pari a 8,7 miliardi di euro, per l’acquisto di autobus a basse emissioni (elettrici, idrogeno, metano) sono previsti stanziamenti per complessivi 3 miliardi di euro, per l’acquisto di treni passeggeri e merci 600 milioni di euro e per il potenziamento e lo sviluppo delle ciclovie urbane ed extraurbane sono previsti 600 milioni. In particolare, le risorse del Pnrr devono essere investite entro il 2026, anno in cui dovranno essere state realizzati 500 chilometri di piste ciclabili urbane, circa 200 chilometri di linee per il trasporto rapido di massa e acquistati circa 3.000 autobus a emissioni zero.
Migliorare la governance della mobilità locale in un’ottica di sostenibilità
“Il nuovo approccio culturale verso la mobilità sostenibile – sottolinea il ministro Giovannini – sta pervadendo non solo le azioni del Governo, ma anche quello delle Regioni, delle Province e dei Comuni, nonché degli operatori privati. Dal trasporto marittimo a quello aereo, dal trasporto su gomma di persone e merci, dagli operatori della mobilità dolce a quelli del trasporto pubblico locale emerge chiaramente un comune impegno verso la sostenibilità, che all’inizio del 2021 non era così diffuso. Analogo discorso vale per la digitalizzazione, con un’attenzione particolare al modello del Mobility as a service (Maas), per il quale il Governo finanzia lo sviluppo di soluzioni di mobilità integrata a Bari, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Torino”.
Tra le iniziative messe in campo dal Mims per migliorare la governance della mobilità locale in un’ottica di sostenibilità, oggi si è riunito il nuovo Osservatorio nazionale per il supporto alla programmazione e per il monitoraggio della mobilità locale sostenibile, che ha il compito di:
- predisporre modelli di elaborazione dei dati trasportistici, economici e ambientali per la programmazione integrata dei servizi di mobilità, l’individuazione di soluzioni innovative di mobilità sostenibile nelle aree urbane;
- predisporre modelli per assicurare un’attività uniforme dei mobility manager d’area, aziendali e scolastici;
- definire gli elementi minimi per la predisposizione dei Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS);
- valutare le proposte di investimento nel settore della mobilità locale, coordinandole con gli indirizzi di politica industriale che riguardano le filiere produttive interessate;
- integrare politiche di sviluppo urbano e metropolitano con la programmazione della mobilità pubblica.
Inoltre, questa settimana si è riunito il tavolo tecnico finalizzato a potenziare la figura del mobility manager, attraverso lo scambio di esperienze e l’individuazione di soluzioni da adottare in tutto il Paese