I trasporti del nostro scontento, un libro sulle problematiche italiane
E’ stato presentato a Roma il libro di Andrea Boitani intitolato “I Trasporti del nostro scontento”. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Mario Ciaccia è intervenuto su alcune delle problematiche individuate dall’autore: dagli elevati costi a cui non corrispondono altrettanti servizi, i tempi lunghissimi di realizzazione delle infrastrutture, i frequenti stop and go, le interruzioni dei lavori nei cantieri per i fallimenti delle imprese sub appaltatrici, procedure e tempi per aprire i cantieri.
“Intervenire su questi nodi e strozzature – spiega Ciaccia – significa spesso mettere mano non solo e non tanto sulle grandi opere, ma soprattutto concentrare gli investimenti, per risolvere problemi estremamente localizzati, su piccole opere e piccoli interventi, che sono tra l’altro più facilmente cantierabili, affrontando sia nodi squisitamente infrastrutturali, sia quelli più legati ai servizi”.
Boitani evidenzia poi la questione trasporto pubblico, una realtà complessa, cristallizzatasi nel tempo: “I clienti sono stati per decenni abituati a pagare poco per le prestazioni, mentre i soggetti che ne sopportavano l’effettivo costo non si sono mai messi in grado di esercitare su di esse un effettivo controllo, funzionale a stimolare l’efficienza degli operatori. Nei trasporti privati lo scontento è, inoltre, derivato dai costi derivanti dalla congestione, dal traffico e dall’inquinamento”.
Boitani rileva inoltre il disallineamento tra politiche urbanistiche e scelte trasportistiche, la mancanza di valutazioni tecniche ex ante, come ad esempio il progetto Tav.
Rilevante anche la questione trasporto merci e la qualità degli investimenti. Ciaccia spiega come il Cipe abbia proprio di recente sbloccato molti interventi in campo infrastrutturale, ma aggiunge: “La politica italiana, purtroppo, resta afflitta da un problema endemico: accontentare quanti più elettori possibili. Per far questo, si sono attuati una serie di “finanziamenti a goccia””.
La soluzione secondo Ciaccia, potrebbe vedere lo Stato trasferire “alle regioni unicamente le risorse per effettuare l’investimento, ma senza riferimento al destinazioni specifiche: a definire i progetti da realizzare dovrebbero essere gli enti locali, chiamati anch’essi a partecipare al finanziamento dell’opera”.
Il tassello conclusivo è quello relativo ai porti e alla necessità di riavviare un sistema in grado di competere con quello nord-europeo.
“Insomma – conclude Ciaccia – qualità nel processo decisionale delle istituzioni pubbliche, utilizzo degli strumenti di valutazione economica, introduzione di regimi effettivi di concorrenza espandere sul concetto del fare gare sul trasporto locale e delle concessioni stradali e autostradali regolazione tariffaria seria e coerente nel tempo, riforma della governance dei porti, sono le basi per poter costruire nel tempo un sistema dei trasporti più sostenibile e maggiormente in grado di offrire ai cittadini soluzioni alla congestione ed alle difficoltà di mobilità che ciascuno di noi incontra ogni giorno”.