La Commissione europea ha presentato il piano per l’indipendenza energetica dalla Russia (e dalle fonti fossili)
La trasformazione del sistema energetico europeo è sempre più urgente, per porre fine alla dipendenza dell’UE dai combustibili fossili della Russia, che sono usati come arma economica e politica, e affrontare la crisi climatica.
Per far fronte alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato mondiale dell’energia causate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, che punta a ottenere l’indipendenza dal gas e dal petrolio russi attraverso il risparmio energetico, la diversificazione dell’approvvigionamento e una più rapida diffusione delle energie rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nelle case, nell’industria e nella generazione di energia elettrica.
Per sostenere la pianificazione e il finanziamento coordinati delle infrastrutture transfrontaliere e nazionali e i progetti e le riforme nel settore dell’energia, la Commissione propone di apportare modifiche mirate al regolamento per l’utilizzo del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) per integrare specifici capitoli REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri (PRR) attualmente esistenti, in aggiunta alle numerose riforme e investimenti già presenti in tali piani.
Risparmiare energia
Il modo più rapido ed economico di far fronte all’attuale crisi energetica e far diminuire le bollette è il risparmio energetico.
Per questo motivo la Commissione ha pubblicato una comunicazione sul risparmio energetico che illustra in dettaglio i cambiamenti nei comportamenti che potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio a breve termine e incoraggia gli Stati membri ad avviare campagne di comunicazione ad hoc rivolte alle famiglie e all’industria.
Gli Stati membri sono inoltre invitati ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come aliquote IVA ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, l’isolamento degli edifici e gli apparecchi e i prodotti efficienti sotto il profilo energetico.
Diversificare l’approvvigionamento e sostenere i nostri partner internazionali
L’UE collabora da diversi mesi con partner internazionali per diversificare l’approvvigionamento, ed è riuscita a garantire livelli record di importazioni di Gnl e maggiori forniture di gas via gasdotti. La piattaforma dell’UE per l’energia, di recente creazione e sostenuta dalle task force regionali, consentirà acquisti comuni volontari di gas, Gnl e idrogeno aggregando la domanda, ottimizzando l’uso delle infrastrutture e coordinando i contatti con i fornitori.
Per la tappa successiva, riproducendo l’ambizione del programma di acquisto comune dei vaccini, la Commissione valuterà la possibilità di sviluppare un “meccanismo di acquisto congiunto” che negozi e concluda contratti di acquisto di gas per conto degli Stati membri aderenti. La Commissione prenderà inoltre in considerazione misure legislative che impongano agli Stati membri di diversificare nel tempo l’approvvigionamento di gas. La piattaforma consentirà inoltre l’acquisto congiunto di idrogeno rinnovabile.
Diffusione delle energie rinnovabili
Per conseguire l’indipendenza più in fretta, dare impulso alla transizione verde e abbassare i prezzi nel tempo la Commissione intende perseguire una massiccia espansione e accelerazione delle energie rinnovabili nella generazione di energia elettrica, nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti.
La proposta avanzata è aumentare dal 40 al 45% l’obiettivo principale per il 2030 per le rinnovabili nell’ambito del pacchetto Fit for 55. Questo obiettivo generale sarà raggiungibile attraverso alcune linee di azione parallele:
• una strategia dell’UE per l’energia solare volta a raddoppiare la capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e installare 600 GW entro il 2030;
• un’iniziativa per i pannelli solari sui tetti con l’introduzione graduale di un obbligo giuridico di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali;
• una raccomandazione della Commissione per affrontare la lentezza e la complessità delle procedure di autorizzazione per i grandi progetti in materia di rinnovabili e una modifica mirata della direttiva sulle energie rinnovabili affinché queste ultime siano riconosciute come interesse pubblico prevalente;
• la definizione di un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nei trasporti e nei settori industriali difficili da decarbonizzare;
• un piano di azione per il biometano, che definisce strumenti tra cui un nuovo partenariato industriale per il biometano e incentivi finanziari per portare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, anche attraverso la politica agricola comune.
Ridurre il consumo di combustibili fossili
La sostituzione del carbone, del petrolio e del gas naturale nei processi industriali ridurrà le emissioni di gas a effetto serra e rafforzerà la sicurezza e la competitività. Il risparmio energetico, l’efficienza, la sostituzione dei combustibili, l’elettrificazione e una maggiore diffusione dell’idrogeno rinnovabile, del biogas e del biometano ad opera dell’industria potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030 in aggiunta a quanto previsto dalle proposte del pacchetto Fit for 55.
La Commissione proporrà contratti per differenza sul carbonio per sostenere l’adozione dell’idrogeno verde da parte dell’industria e finanziamenti specifici per REPowerEU nell’ambito del Fondo per l’innovazione, utilizzando i proventi dello scambio di quote di emissioni per favorire ulteriormente la fine della dipendenza dai combustibili fossili russi.
Per migliorare il risparmio energetico e l’efficienza nel settore dei trasporti e accelerare la transizione verso veicoli a emissioni zero la Commissione presenterà un pacchetto per l’inverdimento del trasporto merci, e prenderà in considerazione un’iniziativa legislativa per aumentare la quota di veicoli a emissioni zero nei parchi auto pubblici e aziendali al di sopra di una determinata dimensione.
Sostenere REPowerEU anche attraverso il dispositivo di ripresa e resilienza
Per centrare gli obiettivi di REPowerEU servono 210 miliardi di euro di investimenti supplementari entro il 2027, in un’ottica di indipendenza e sicurezza future. Questi investimenti devono essere sostenuti dal settore pubblico e privato a livello nazionale, transfrontaliero e dell’UE.
A sostegno di REPowerEU sono già disponibili 225 miliardi di euro sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La Commissione ha adottato atti giuridici e orientamenti a uso degli Stati membri sulla modifica e l’integrazione dei piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU.
L’attuale quadro finanziario pluriennale prevede già che la politica di coesione sostenga progetti di decarbonizzazione e transizione verde con investimenti fino a 100 miliardi di euro nelle energie rinnovabili, nell’idrogeno e nelle infrastrutture. Attraverso trasferimenti volontari all’RRF potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi di euro dai fondi di coesione e 7,5 miliardi di euro dalla politica agricola comune. La Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all’invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l’innovazione in calendario per l’autunno 2022, portandoli a circa 3 miliardi di euro.
Le reti transeuropee nel settore dell’energia (TEN-E) hanno contribuito a creare nell’UE un’infrastruttura del gas resiliente e interconnessa. Per integrare i progetti inclusi nell’elenco dei progetti di interesse comune (PIC) e compensare appieno la futura perdita di importazioni di gas russo sono necessarie infrastrutture supplementari per il gas di portata limitata, che secondo le stime richiederanno circa 10 miliardi di euro di investimenti.
Per adattare la rete elettrica alle esigenze future sarà fondamentale anche imprimere un’accelerazione ai PIC nel settore dell’energia: il meccanismo per collegare l’Europa fornirà sostegno in tal senso e la Commissione ha pubblicato oggi un nuovo invito a presentare proposte con un budget di 800 milioni di euro, cui ne seguirà un altro all’inizio del 2023.