Le priorità infrastrutturali dell’Abruzzo: intervista con Antonella Ballone, presidente Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia
Una roadmap per programmare i lavori infrastrutturali in Abruzzo. Il 16 settembre a Pescara si è svolto un convegno dal titolo “Le priorità infrastrutturali per il sistema economico abruzzese”: nel corso dell’evento è stato presentato il libro bianco delle priorità infrastrutturali abruzzesi, un lavoro fortemente voluto dalla Camera di Commercio Chieti Pescara e da quella del Gran Sasso.
Per la presidente del Gran Sasso Antonella Ballone il libro bianco è una chiamata alle armi per la costruzione di un Abruzzo più competitivo in grado di generare occupazione.
Presidente Ballone, il libro bianco mette in luce le difficoltà del sistema infrastrutturale abruzzese in un’ottica di rilancio e di riprogettazione. Il testo è frutto anche del confronto tra imprese e istituzioni: quali sono le priorità individuate dal mondo imprenditoriale nei diversi tavoli?
“Le indicazioni pervenute dal mondo imprenditoriale sono molto chiare, al di là degli interventi puntuali che sono stati individuati, e riguardano il completamento della Teramo Mare, l’adeguamento dei principali assi stradali interni alla regione quali la Fondo Valle Trigno, la Statale della Val di Sangro e nonché il potenziamento delle tratte ferroviarie che attraversano nelle direzioni nord sud ed est ovest la regione. In particolare il raddoppio della tratta Pescara Roma, il potenziamento della linea L’Aquila-Rieti-Roma e il raddoppio della Pescara Bari”.
Si è discusso molto anche di ultimo miglio, uno dei fattori che penalizza le imprese abruzzesi: si prevedono interventi concreti in questo senso?
“Gli interventi di adeguamento della rete stradale e ferroviaria, oltre al potenziamento dei porti di Ortona, Vasto e Pescara non posso prescindere dall’efficientamento dei collegamenti tra queste grandi infrastrutture nell’ottica di sviluppare e promuovere l’intermodalità dei trasporti. E’ essenziale garantire collegamenti comodi e rapidi tra i luoghi di origine delle merci e i punti di carico per i trasporti sulle lunghe distanze. In tal caso bisogna adeguare e rendere efficienti i rami ferroviari a supporto dei grandi impianti produttivi, migliorare le arterie stradali che collegano le aree industriali con le autostrade e con gli accessi portuali”.
Dal libro sono emersi dati complessi rispetto alla mobilità collettiva che soffre, tra le altre cose, anche di un concreto rischio isolamento per alcuni territori anche a causa dell’orografia particolare della regione: quali sono i primi passi indispensabili per efficientare il Tpl, anche in relazione ai difficili scenari economici cha stiamo vivendo a livello globale?
“Lo scenario economico internazionale rende più che mai attuale il ruolo del trasporto pubblico locale nell’ottica del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale ed economica. La scarsità di risorse energetiche naturali, i problemi di inquinamento ambientale e l’esplosione dei costi dell’energia impongono un riorientamento delle strategie di trasporto verso la modalità pubblica, disincentivando l’utilizzo di mezzi privati ed incentivando l’intermodalità del trasporto pubblico locale con il Nazionale. Da questo punto di vista l‘intervento più immediato è quello di riprogrammare e aumentare la dotazione dei chilometraggi del TPL con la finalità di garantire un livello di servizio sufficiente più importante per le città principali e rimodulato un proporzionale incremento chilometrico di percorrenze soprattutto sulle aree urbane a forte attrattività di traffico non tralasciando le aree cosiddette “interne” che rischiano altrimenti l’isolamento e un conseguente spopolamento anche per le molte aree della regione che sono ai margini degli assi di trasporto principali”.
Che tipo di supporto può immaginare l’Abruzzo da parte del Pnrr in questo quadro? Si può sperare in un intervento concreto che possa dar seguito ai progetti definiti nel libro bianco?
“Alcuni degli interventi previsti hanno già dotazioni finanziarie assegnate. Il PNRR ovviamente, è uno strumento che potrà generare risorse per la realizzazione di alcune opere previste nel libro bianco”.
Quale sarà il primo passo successivo al confronto?
“I prossimi passi da compiere saranno orientati a presentare e proporre le risultanze del libro bianco alle istituzioni locali e regionali, nonché a condividere con gli enti ed istituzioni nazionali, quali il Ministero delle infrastrutture e la mobilità sostenibile, l’Anas, Autostrade, le Ferrovie dello Stato, le Autorità portuali, le priorità di intervento ed i canali di finanziamento delle opere”.