L’Ue rafforza i collegamenti con i paesi extracomunitari
E’ stato pubblicato il nuovo piano d’azione della Commissione europea per rafforzare i collegamenti di trasporto con le regioni vicine all’Unione europea.
Il piano, che contiene più di venti misure concrete, nel breve e nel lungo termine, per rendere i collegamenti di trasporto più agevoli, sicuri e affidabili, prevede di intensificare l’integrazione del mercato dei paesi UE con quello dei paesi extracomunitari, a patto di rispettare gli standard di sicurezza, sociali ed ambientali dell’Unione.
“Vi erano stati ripetuti tentativi a livello comunitario di aprire in maniera indiscriminata ai mercati di paesi come Ucraina o Moldavia alla luce del principio ‘gli affari sono affari’ senza tener conto del dumping sociale e della concorrenza sleale – ha detto il Presidente di Confartigianato Trasporti e Uetr Francesco Del Boca -. L’Uetr ha fatto muro e con una lunga azione di lobby è riuscita a far passare il principio della sicurezza come condizione imprescindibile per qualunque forma di integrazione”.
In particolare, per il settore dell’autotrasporto si dovranno ratificare ed applicare i nostri standard di sicurezza dei veicoli ed i requisiti ambientali dei motori. Qualunque rimozione delle restrizioni quantitative per l’accesso ai mercati nazionali dovrà essere subordinata alla qualità del servizio di trasporto e all’attuazione delle nostre disposizioni sui tempi di guida e di riposo.
“Qualità del trasporto significa per noi concorrenza leale che si coniuga con la sicurezza e l’efficienza. E’ovvio che la problematica dei costi non può non rientrarvi – prosegue Del Boca – Essere riusciti a influenzare la decisione di Bruxelles è un grande risultato per l’Uetr ma soprattutto per la Confartigianato Trasporti, che in quanto associazione italiana di categoria aveva ben presenti i rischi altissimi che un diverso approccio avrebbe avuto per l’autotrasporto del nostro paese. Il risultato fa il paio con la vittoria conseguito lo scorso 27 maggio a Lipsia al Summit annuale dell’ITF/CEMT, consistita nel respingimento dei tentativi di apertura dei mercati ai vettori di paesi extra--comunitari sulla base di modifiche che avrebbero scardinato il vigente sistema del contingente multilaterale CEMT al di là di chiare e stringenti condizioni di armonizzazione delle regole”.
Di seguito l’elenco completo dei paesi interessati: AlbaniaArmenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia Erzegovina Croazia, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Georgia, Moldavia, Serbia, Ucraina e Kosovo, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Territori palestinesi occupati, Siria, Tunisia. Sono compresi anche Turchia e Islanda.