Passante in tilt, ecco com’è andata
Un gigantesco imbuto è alla radice delle code chilometriche che hanno paralizzato ieri il Passante di Mestre. La nuova infrastruttura, che è andata completamente in tilt con il primo esodo massiccio verso le località vacanziere, deve infatti sopportare il passaggio dalle tre corsie per senso di marcia (più le altre tre della tangenziale) alla obsoleta autostrada a due corsie che collega Venezia e Trieste.
E’ questa la diagnosi che emerge dopo una delle più drammatiche giornate che si ricordino per quanto riguarda il traffico estivo. Fino a 33 km di coda ininterrotta lungo tutto il Passante, con gli ausiliari della Protezione Civile che hanno distribuito bottigliette d’acqua ai viaggiatori, costretti a marciare a passo d’uomo anche per quattro ore. Tanto che a un certo punto si è reso necessario chiudere il Passante e dirottare il traffico sulla vecchia tangenziale di Mestre, paradossalmente libera e scorrevole.
Le code sono proseguite per tutto il pomeriggio. E a sera, alla barriera di Lisert (nel goriziano), all’uscita della A4, a chi si era finalmente liberato del Passante è toccato sopportare altri 9 km di coda, in gran parte formati dai veicoli che arrivavano da Mestre.
Ma cos’è successo? Come sanno bene coloro che quotidianamente si trovano a percorrere il tratto della A4 che da Quarto d’Altino (Venezia) va verso Trieste, le code all’uscita del Passante sono purtroppo una costante. La colpa, insomma, non ricade sulla nuova bretella (inaugurata nel febbraio scorso), ma su quello che c’è “dopo”. Sui mancati ampliamenti di una infrastruttura strategica, soprattutto in estate, per i tanti italiani in fuga verso le località adriatiche italiane e croate.