Pedaggi: Atlantia vince la gara per i tratti Anas
Atlantia, attraverso la controllata Autostrade per l’Italia, si è aggiudicata l’appalto per il sistema di telepedaggiamento sui raccordi autostradali gestiti dall’Anas.
La gara indetta dall’Anas ha un valore di 150 milioni di euro. La sottoscrizione del contratto, secondo la tabella di marcia indicata mesi fa, dovrebbe avvenire entro fine febbraio, in modo da arrivare pronti alla scadenza del 30 aprile 2011 indicata dal dl trasporti per l’applicazione del sistema di pedaggio. Restano tuttavia un’incognita le tratte autostradali Anas dove saranno applicati i nuovi pedaggi, dal momento che manca ancora il decreto del presidente del consiglio dei ministri (dpcm) con le tratte da pedaggiare e i criteri con cui applicare le tariffe. Le potenziali tratte pedaggiabili sono complessivamente 24 tra autostrade e raccordi (per un totale di circa 1.300 chilometri), tra cui il Grande Raccordo Anulare e la Salerno-Reggio Calabria.
Come avverrà dal primo maggio 2011, il pagamento sulle autostrade Anas interessate dal nuovo sistema di pedaggio dipende dall’offerta fatta da Autostrade per l’Italia. Il sistema previsto è quello genericamente chiamato ‘free flow’, ovvero senza caselli: un sistema di videocamere collegate in rete in grado di rilevare l’ingresso di un veicolo e stabilire la classe di pedaggio, il percorso effettuato e calcolare quindi l’importo dovuto, poi fatturato direttamente all’intestatario del mezzo. Una via di mezzo tra il telepass e il tutor.
Atlantia ha inoltre comunicato di avere vinto anche la gara indetta dal ministero dei Trasporti francese per la progettazione e la realizzazione di un sistema di telepedaggiamento satellitare obbligatorio per i mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate in transito su una parte della rete stradale transalpina di circa 15.000 chilometri.
Soddisfazione per la vittoria da parte del consorzio è stata espressa dalla Filt Cgil. “Un ottimo segnale per il Paese”, ha dichiarato il segretario nazionale Michele Azzola, sottolineando poi che “il risultato premia gli sforzi di un’azienda che, con un sistema di relazioni stabile e maturo, ha permesso di coniugare l’efficienza, evitando di comprimere i diritti dei lavoratori e tagliarne gli stipendi o peggio negandogli la rappresentanza”.