Ponte di Messina: cantieri operativi entro l’estate
Per la realizzazione è già stato previsto l’intero ammontare del finanziamento
I cantieri del Ponte di Messina potrebbero essere avviati entro giugno. Lo ha comunicato Pietro Ciucci, AD di Società Stretto di Messina.
Ciucci ha illustrato alcuni step dell’iter previsto: il progetto sul Ponte di Messina verrà trasmesso ai ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente, ai soggetti interessati dall’opera e agli enti centrali e periferici nei prossimi giorni.
Il passaggio verso i ministeri competenti è necessario per la valutazione di impatto ambientale e per la Conferenza dei servizi.
La legge prevede un tempo massimo per le procedure: se questi tempi verranno rispettati, entro giugno sarà possibile avere l’approvazione del progetto tecnico e finanziario dal Cipes. Ciucci ha definito questo “il momento del non ritorno” che consentirà di avviare i primi cantieri in estate.
Ponte di Messina: collegate Sicilia e Calabria
Il progetto complessivo del Ponte sullo Stretto di Messina comprende anche i collegamenti di raccordo tra Sicilia e Calabria. L’opera abbraccia, dunque, una più ampia rete infrastrutturale che coinvolge le due regioni interessate dall’opera.
Il ponte, infatti, vale circa un terzo di un progetto più ampio, ha detto Ciucci. Per la realizzazione è già stato previsto l’intero ammontare del finanziamento.
Un progetto trasparente
L’AD di Società Stretto di Messina ha voluto ribadire che l’opera è realizzata in massima trasparenza. Il progetto è stato approvato e definito il 15 febbraio e ora “sarà trasparente e a disposizione di tutti”.
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I numeri del Ponte di Messina
Il ponte di Messina è un’opera tecnologicamente innovativa: sarà il più lungo ponte sospeso al mondo, con una lunghezza totale di 3.660m e una campata di 3.300m.
La durata della progettazione esecutiva è prevista in 8 mesi, mentre il tempo necessario per la costruzione del ponte sarà di poco più di 6 anni.
Il progetto avrà un forte impatto economico e occupazionale sul territorio, con un incremento atteso sul PIL nazionale pari a €2,9 miliardi l’anno, pari allo 0,17% del PIL nazionale. Previsto il coinvolgimento di circa 300 fornitori, soprattutto piccole e medie imprese del territorio.
Si prevedono inoltre oltre 100.000 persone potenzialmente impiegabili nel corso della vita del progetto, incluso l’indotto generato. Il personale sarà prevalentemente assunto in regioni come Sicilia e Calabria, realtà con alto tasso di disoccupazione.