Rischio di cyber-attacchi degli hacker russi per porti e strutture logistiche italiane
Fra i siti nel mirino del collettivo russo di haker Killnet figurano anche le aziende di trasporto e logistica, le dogane, il trasporto ferroviario, gli aeroporti e i terminal portuali. Una minccia già concretizzatasi per gli aeroporti.
Federlogistica ha chiesto l’attivazione del coordinamento del MIMS per evitare azioni contro i terminal portuali, ma anche un piano di formazione per disporre di “figure professionali oggi praticamente inesistenti”.
“Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile deve farsi – afferma Luigi Merlo, il presidente di Federlogistica-Conftrasporto – immediatamente carico delle funzioni di regia e supporto sia alle strutture pubbliche sia quelle imprese del settore trasporti/logistica/ shipping che svolgono un ruolo strategico, come i terminal portuali, coordinandosi con l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.
Federlogistica-Conftrasporto aveva evidenziato già i pericoli derivanti dalla fragilità di sistemi troppo vulnerabili per i quali richiede azioni di protezione preventiva, utilizzando le risorse per la digitalizzazione al fine di proteggere il sistema logistico e portuale italiano.
“Deve essere anche messo a punto in tempi rapidissimi – prosegue il presidente di Federlogistica-Conftrasporto – un progetto di formazione che consenta al sistema di disporre di quelle figure professionali di alto livello che sono indispensabili per una mappatura e un aggiornamento costante sui pericoli cyber e sulle misure di reazione agli stessi”.
Merlo, infine, aggiunge che se ai ritardi derivanti dal black out dei porti cinesi dovessero sommarsi le conseguenze di un cyber attack ai nodi strategici del nostro sistema logistico e portuale, “l’economia dell’intero Paese subirebbe un colpo mortale, in un momento già caratterizzato da una estrema fragilità e debolezza”.