Sicurezza stradale: dal MIMS 2,7 miliardi per ponti, viadotti e manutenzione straordinaria
“Questi provvedimenti rientrano nella più ampia strategia del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili finalizzata a migliorare la sicurezza delle infrastrutture, comprese quelle stradali, anche alla luce degli effetti della crisi climatica. Gli interventi sulle strade, complementari a quelli già adottati per le infrastrutture ferroviarie, idriche e per il trasporto pubblico locale, hanno anche l’obiettivo di ridurre l’incidentalità e il numero delle vittime, in linea con il nuovo Piano per la sicurezza stradale”.
Così il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini è intervenuto a proposito delle risorse per oltre 2,7 miliardi di euro destinate alla messa in sicurezza di ponti e viadotti e alla manutenzione straordinaria delle strade di competenza di Province e Regioni.
La Conferenza Stato-Città e autonomie locali ha raggiunto l’intesa sui due schemi di decreto del MIMS, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, che assegnano 1,4 miliardi di euro (previsti nella legge di Bilancio per il 2022) per gli interventi sui ponti e viadotti e più di 1,3 miliardi per gli interventi di manutenzione straordinaria delle strade.
I due provvedimenti garantiscono alle Province e alle Città metropolitane un’ampia disponibilità finanziaria su un arco di tempo fino al 2029.
Nell’ultimo anno investimenti sulla rete stradale per 15,8 miliardi
Lo sforzo per mettere in sicurezza le infrastrutture stradali secondarie si aggiunge agli investimenti del PNRR per la digitalizzazione dei sistemi di monitoraggio della rete stradale e autostradale e per il miglioramento delle strade nelle aree interne.
Ulteriori interventi per il potenziamento e il miglioramento delle strade sono stati previsti anche con la recente anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.
Complessivamente, nell’ultimo anno, sono stati decisi investimenti sulla rete stradale per complessivi 15,8 miliardi.
“Al fine di ridurre al massimo i disagi per gli utenti derivanti dai futuri lavori di manutenzione – ha precisato il Ministro – ho avviato incontri con i concessionari autostradali, l’Anas e l’Ansfisa per programmare in modo coordinato gli interventi, a partire da quelli che verranno realizzati nel corso della prossima estate”.
Incontri con enti locali per individuare le priorità di intervento
Per giungere alla definizione dell’allocazione delle risorse il ministro Giovannini ha promosso nei mesi scorsi incontri con i presidenti delle Regioni, i sindaci delle Città metropolitane e i rappresentanti dell’UPI e dell’ANCI, così da individuare insieme le priorità e le risorse da attribuire alla messa in sicurezza delle strade.
In particolare, gli interventi sui ponti e viadotti ammissibili al finanziamento previsto nello schema di decreto, oltre alla messa in sicurezza, includono la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti, le attività legate al censimento e alla classificazione del rischio, alla verifica della sicurezza e al collaudo.
Possono inoltre rientrare nelle opere finanziate quelle accessorie, come la sistemazione di ciclovie o di zone pedonali. L’assegnazione dei fondi prevede 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029.
L’altro schema di decreto, che destina oltre 1,3 miliardi per la manutenzione straordinaria sulla stessa rete viaria secondaria, prevede invece 275 milioni di euro di finanziamenti per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029.
Le risorse saranno utilizzate per interventi che riguardano, tra l’altro: la pavimentazione, le gallerie, i sistemi di smaltimento delle acque, l’illuminazione, i sistemi di info-mobilità, l’installazione di sensori per il controllo dello stato dell’infrastruttura, la segnaletica orizzontale, la realizzazione di percorsi per la tutela degli utenti più fragili, la riduzione del rischio da trasporto merci e la riduzione dell’esposizione al rischio idrogeologico e dell’inquinamento ambientale.
Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030
A conferma dell’approccio integrato che il MIMS sta sviluppando sul tema della sicurezza stradale, si attende a breve il parere della Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti locali) sul Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030.
Il Piano, che ha l’obiettivo di dimezzare le vittime degli incidenti entro il 2030, come indicato dalla Commissione europea e dagli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, individua le categorie di persone più a rischio e gli interventi da realizzare per ridurre le situazioni di pericolo sulle strade.
Tra le azioni individuate per limitare o annullare i fattori di rischio:
- aumento delle zone con limite di velocità a 30 Km/h nei centri urbani
- miglioramento dello stato di illuminazione delle strade, soprattutto in prossimità degli attraversamenti
- realizzazione di piste ciclabili per agevolare gli spostamenti con i mezzi di mobilità dolce.
Un’attenzione particolare viene poi dedicata alle campagne di informazione e di comunicazione, con la proposta di inserire spazi di educazione stradale anche nelle scuole.