Sviluppo sostenibile: il Sud come cerniera tra Europa e Mediterraneo, le proposte dell’Asvis
“Il Sud come cerniera sostenibile tra Europa e Mediterraneo” è il titolo dell’evento organizzato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile al porto di Napoli a bordo della nave Costa Toscana di Costa Crociere, tra i sostenitori dell’edizione 2022 del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
ll Sud Italia è più esposto del resto del Paese all’impatto negativo delle crisi ambientali, energetica e sociale che aumentano le disuguaglianze, accentuano le fragilità delle persone e dei territori e frenano la spinta della transizione ecologica. È possibile invertire questa tendenza se il Mezzogiorno valorizza la propria collocazione storica e geografica, cogliendo l’opportunità di diventare crocevia per lo sviluppo sostenibile dell’Europa nel Mediterraneo, valorizzandone le potenzialità economiche e culturali tramite il perseguimento di obiettivi concreti e misurabili in grado di innescare un cambiamento coerente con l’Agenda 2030 dell’Onu.
Durante l’incontro, organizzato dal gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 11 dedicato a ‘Città e comunità sostenibili’, gli esperti dell’Alleanza hanno presentato pubblicamente dieci proposte per il Sud Italia indirizzate al Parlamento appena rinnovato e al prossimo Governo e riflettuto con i rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico-produttivo, della ricerca e dell’associazionismo su come realizzarle, alla luce delle risorse disponibili e degli indirizzi politici ed economici locali, nazionali ed euromediterranei.
Le dieci proposte dell’ASviS per rendere il sud una cerniera sostenibile tra l’Europa e il Mediterraneo
- 1 – Sviluppare e rendere permanenti i rapporti euromediterranei anche tramite un appuntamento annuale orientato all’attuazione dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile.
- 2 – Impegnare l’Italia verso un deciso rafforzamento dell’Unione europea, tramite un piano incisivo e duraturo sulla fiscalità, volto ad aiutare le imprese e sostenere l’occupazione, specialmente di giovani e donne.
- 3 – Investire in ricerca e tecnologie per l’agricoltura, che nel Sud è particolarmente vulnerabile all’impatto dei cambiamenti climatici.
- 4 – Valorizzare il potenziale ambientale e culturale del Mezzogiorno, poco conosciuto e poco utilizzato, come volano di uno sviluppo sostenibile.
- 5 – Fare del Sud uno snodo nazionale e mediterraneo per la produzione di energie rinnovabili, da mettere a disposizione anche per il resto del Paese.
- 6 – Aumentare i posti negli asili nido, nel tempo pieno, nelle mense scolastiche e creare strutture in grado di sostenere la formazione delle ragazze e dei ragazzi.
- 7 – Sostenere e qualificare adeguatamente le Università del Mezzogiorno, anche per sviluppare ecosistemi dell’innovazione e creare una rete euromediterranea degli Atenei.
- 8 – Incrementare il numero dei medici e del personale sanitario incentivandone la presenza al Sud, in particolare nelle aree interne.
- 9 – Avvicinare il Sud a sé stesso investendo su collegamenti ferroviari e stradali sostenibili attraverso la dorsale appenninica, barriera tra i corridoi adriatico e tirrenico e il bacino dell’arco ionico.
- 10 – Creare l’infrastruttura amministrativa e istituzionale necessaria a favorire una la buona progettualità per utilizzare al meglio le ingenti risorse attualmente disponibili con il PNRR, la politica di coesione Ue 2021-2027, la legislazione ordinaria, anche creando un’Unità di missione presso l’Agenzia per la coesione territoriale.