Tav: Conte, non realizzarla costerebbe più che farla. Soddisfazione di Uggè
“Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta. In gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Come farebbe un buon padre di famiglia”. Il premier Giuseppe Conte in diretta Facebook da Palazzo Chigi ha spiegato cosa sta cambiando sulla Tav. “Sono pervenuti dei fatti nuovi, elementi da tener conto nella risposta che dobbiamo dare” all’Europa “entro venerdì. L’Ue si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%, questo ridurrebbe i costi” per l’Italia. ‘Non realizzarla -spiega Conte- costerebbe più che farla. La decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia’.
“A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale” per fermare la Tav, visto che la ratifica dell’accordo è stata fatta dal Parlamento spiega Conte.
“Più che l’onore poté la poltrona. Comunque bene, era ora”. Commenta così il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè alla decisa presa di posizione del presidente del Consiglio Conte sulla Tav. “Lo imponevano gli impegni e le intese sottoscritti – spiega Uggè – lo sostenevano imprese e cittadini italiani; lo chiedevano le autorità comunitarie, insomma lo pretendeva il buon senso. Oggi coloro che, anche con una dubbia indagine sui ‘costi benefici’ sostenevano ‘mai la Tav’ discendono le valli che avevano percorso convinti che la politica del No avrebbe avuto la meglio sulla ragionevolezza”.
“La Tav si fa anche perché esistono leggi e trattati internazionali, e costerebbe di più non realizzarla che farla – prosegue Uggè – Tutti concetti da sempre sostenuti dai favorevoli all’opera infrastrutturale e sempre contestata dai contrari al fare”. “Vincono quelle forze che erano favorevoli all’opera ma soprattutto vince il buon senso e vince il Paese”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto.