Turchia: Istanbul tra le prime dieci città al mondo per investimenti nelle start up
Ecco la Turchia: un paese che calca con tratto deciso la propria presenza sugli scenari economici internazionali, distinguendosi come un ecosistema in rapida evoluzione e come luogo ideale per l’innovazione. Oggi infatti Istanbul reclama il suo posto nella classifica delle 10 città al mondo ad aver realizzato investimenti significativi nel settore delle startup. Secondo i dati del rapporto Turkish Startup Ecosystem H1 2022, nel primo semestre dell’anno corrente sono stati investiti 1.393 milioni di dollari nell’ecosistema turco. La consegna di generi alimentari, i giochi, l’IA, il SaaS e il MarTech sono in cima alla lista in termini di volume degli accordi. Istanbul inoltre,si è classificata al primo posto in Europa per investimenti nel gioco, lasciando dietro di sé Londra, Oslo, Helsinki e Stoccolma. Per descrivere il successo e i risultati raggiunti da queste imprese si usano neologismi molto concreti ma che attingono ad un mondo di fantasia: si parla infatti di aziende unicorno (start-up che raggiungono la valutazione di 1 miliardo di dollari) e di aziende decacorno (start-up che superano la valutazione di 10 miliardi di dollari). Il Presidente dell’Ufficio investimenti A. Burak Dağlıoğlu ha così commentato questi risultati eccezionali: “Gli investimenti tecnologici sono recentemente emersi come un’importante fonte di afflussi di IDE. Inoltre, gli imprenditori tecnologici turchi attirano sempre più importanti investimenti internazionali grazie alla cultura imprenditoriale del paese, al pool di talenti competenti e alla posizione logistica tra Europa, Asia e Africa. L’Ufficio per gli investimenti promuove i risultati e le prospettive dell’ecosistema in occasione degli eventi più importanti del mondo e invita i fondi internazionali a prendere parte alle prossime storie di successo e ottenere rendimenti elevati”.
Le realtà unicorno della Turchia
Dopo aver fallito a creare realtà unicorno fino al 2020, oggi la Turchia ne ospita ben sei ma l’obiettivo è quello di ospitarne dieci entro il 2023, in occasione del centesimo anniversario della Repubblica Turca. Le prime aziende unicorno nel paese risalgono a dieci anni fa e sono quelle legate all’ e-commerce e alla consegna locale del cibo. La seconda ondata di imprese unicorno in Turchia ha riguardato invece l’area del gaming, mentre il terzo percorso che si sta aprendo al momento è quello del SaaS B2B (business-to-business software-as-a-service). Le start-up unicorno infatti, oltre ad essere realtà orientate al consumatore, si distinguono per l’innovazione e la convenienza dei servizi offerti, utilizzando la tecnologia a proprio vantaggio laddove la pandemia ha soltanto accelerato la digitalizzazione dei bisogni. L’intento della Turchia nel supportare lo sviluppo delle start-up rimane quello di sviluppare un ecosistema innovativo di tecnologie emergenti attraverso un piano strategico sia industriale che tecnologico. A questo proposito, ogni anno una vasta rete di imprenditori, start-up, accademici e ricercatori si incontra al più grande festival mondiale dell’aviazione, dello spazio e della tecnologia, il Teknofest, istituito dalla fondazione del Team Tecnologico Turco e dal Ministero dell’industria e della Tecnologia. L’evento organizza concorsi tecnologici che coprono 99 diverse categorie, attirando oltre 1 milione di visitatori ogni anno, provenienti da scuole superiori, università e imprese. L’ecosistema delle start up turche ha infine il vantaggio di generare occupazione trasferendo il proprio know-how e la propria tecnologia, grazie anche alla presenza di una popolazione giovane e savy-tech, che continua ad essere formata attraverso le opportunità offerte dai technopark e dai corridoi tecnologici.
Quale futuro
Dall’inizio della pandemia, in Turchia sono stati istituiti 65 fondi per un valore di 866 milioni di dollari e gli investimenti in iniziative blockchain e metaverse sono già all’ordine del giorno. L’economia digitale trasformerà infatti sempre più le imprese e le start-up dovranno adattarsi alle tecnologie emergenti, abbracciando il cambiamento imposto e offrendo il proprio contributo per sostenere i temi nevralgici del futuro, quali ad esempio la sostenibilità ecologica ed il social global fund raising. Si conta su un sostegno governativo che incoraggi gli investimenti, con fondi provenienti anche da organizzazioni di ricerca governative ed una regolamentazione della concorrenza da parte dei governi in grado di mantenere condizioni di parità.