Un passo avanti verso il ponte sullo Stretto di Messina
Il Ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha espresso grande soddisfazione per la consegna del progetto definitivo alla Società per lo Stretto di Messina per la realizzazione del ponte e di oltre 40 km di raccordi stradali e ferroviari.
Il progetto comprende 8000 elaborati che confermano tutte le impostazioni tecniche ed i costi di costruzione del progetto preliminare redatto dalla società Stretto di Messina ed approvato nel 2003 dal Cipe.
Il documento comprende inoltre un sistema di fermate ferroviarie intermedie tra Reggio e Messina, e alcune opere a terra ai fini della sicurezza sismica in base alla nuova normativa del Testo unico delle costruzioni, intervenuta successivamente alla progettazione preliminare.
“La consegna del progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina, avvenuta nel pieno rispetto dei tempi previsti – ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli -, segna una tappa fondamentale per la realizzazione dell’opera. La puntualità con cui il progetto è stato definito dimostra la chiara volontà del Governo che ha ritenuto, sin dal suo insediamento, il ponte un’opera prioritaria per il Mezzogiorno, per l’Italia e l’Europa, essendo un tassello del corridoio Berlino-Palermo. Avremo modo di presentare all’opinione pubblica il progetto che rappresenta un vanto per l’ingegneria e la tecnologia italiane”.
“Il progetto definitivo è stato consegnato nei tempi previsti – ha dichiarato l’Amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci -. Tutto il processo è stato seguito e coordinato con grande attenzione dalla struttura tecnica della Società. La conferma delle impostazioni di ordine tecnico ed economico, al netto delle nuove opere e della adozione della recente normativa sulle costruzioni, rappresenta un ulteriore grande risultato e testimonia l’elevato livello della progettazione preliminare svolta dalla Stretto di Messina”.
Le ricadute economiche sul territorio sono state notevoli, circa 110 milioni di euro immessi nel mercato nel 2010, per oltre 160 contratti per le aziende italiane, molte delle quali calabresi e siciliane. Queste aziende sono state impegnate sul territorio nella esecuzione delle indagini topografiche e geognostiche, nonché nelle attività di monitoraggio ante operam e nel relativo controllo dei vari lavori.
“L’effetto ‘ponte laboratorio scientifico’ – ha dichiarato Ciucci – è diventato realtà, infatti il complesso delle attività eseguite per le indagini geotecniche svolte con tecnologie d’avanguardia, per le prove di laboratorio, per il sistema di monitoraggio hanno determinato una crescita del livello tecnico del Paese”.