Auto, Documento Unico di Circolazione: l’automotive ribadisce la necessità di una proroga
Le associazioni del comparto automotive nazionale tornano a chiedere una proroga del termine per l’entrata a regime della nuova disciplina del Documento Unico (DU) di circolazione e proprietà degli autoveicoli, prevista per il prossimo 31 marzo. (Ne avevamo parlato qui)
Criticità e disservizi caratterizzano il nuovo sistema
Secondo ANFIA, ANIASA, ASSILEA, FEDERAUTO, UNASCA e UNRAE “il sistema del Documento Unico di circolazione ancora non funziona a dovere, lo confermano i costi causati dalle criticità e dai disservizi che continuano a caratterizzare il nuovo sistema”.
Le associazioni continuano ad evidenziare “la lentezza e l’inadeguatezza della procedura digitale che ha triplicato i tempi di emissione dei documenti e quindi i costi per l’utente, con evidenti riverberi negativi sull’intero comparto auto. A pochi giorni dalla definitiva entrata a regime del sistema, prevista per il 31 marzo, l’obiettivo è anzitutto avere certezze di tempi adeguati a testare e affinare le procedure relative all’autotrasporto, mai prima d’ora lavorate nel Documento Unico e non solo”.
“Un inaccettabile aumento generato dall’inefficienza del sistema digitale”
Le associazioni dell’automotive ribadiscono la necessità di essere coinvolte direttamente in un tavolo tecnico e sottolineano come “il conto dei disservizi dell’ultimo anno sia altissimo, con tempi che sono aumentati mediamente dal 40 al 60%. Un inaccettabile aumento generato dall’inefficienza del sistema digitale che anziché semplificare la vita dell’automobilista e delle imprese determina numerose problematiche con aggravio di tempi e costi”.
Le associazioni hanno spiegato che, prima dell’introduzione del Documento Unico, i tempi di erogazione dei documenti di circolazione e proprietà erano accettabili e il sistema era funzionale, oggi invece pratiche che un tempo venivano lavorate in pochi minuti rimangono “appese” anche per oltre mezz’ora. “Se cambiamento epocale doveva essere, occorre tempo per tenere fede a questa promessa. I disagi che le imprese rappresentate stanno subendo quotidianamente non sono più sopportabili”, hanno concluso.