Autoscuole: appello di Confarca per evitare un nuovo stop esami nelle zone rosse
Con l’eventuale stop agli esami pratici di guida nelle zone rosse, ”le attività delle scuole guida si riducono al 50%. Chiediamo certezze per il futuro, perché dopo i tre mesi di cessata attività della scorsa primavera gli operatori del settore rischiano di chiudere per sempre”. Lo chiede il presidente della Confarca, Paolo Colangelo, al viceministro dei Trasporti Giancarlo Cancelleri durante il XXXV congresso della confederazione che rappresenta le autoscuole, le scuole nautiche e gli studi di consulenza dislocati su tutto il territorio nazionale, che quest’anno si è svolto in modalità online per via dell‘emergenza coronavirus.
In diretta con il viceministro, che ha partecipato al dibattito organizzato dalla confederazione, Colangelo ha passato in rassegna tutte le difficoltà che in questi mesi hanno attanagliato gli operatori del settore, tra cui quelle oggettive ad accedere agli ammortizzatori sociali ”che permetterebbero di proseguire l’attività lavorativa”.
Un’uniformità su tutto il territorio nazionale viene chiesta per quanto riguarda i provvedimenti per le zone rosse, poiché ”pare assurdo che in Calabria non si possano sostenere gli esami teorici e pratici, mentre invece nelle altre regioni in lockdown sì”. Colangelo inoltre chiede al Mit di non sospendere gli esami pratici per le patenti A, C e D, perché ”a differenza degli esami pratici per la patente B non vi è la problematica relativa al distanziamento, e così facendo, eviteremmo di ritrovarci con ulteriori ritardi e aggravi per gli uffici della Motorizzazione. Con un lavoro a metà, rischiamo di chiudere per sempre – ha rimarcato Colangelo – La categoria chiede di trovare tutte le misure che aiutino quelle aziende che difficilmente potranno continuare ad esistere in uno scenario disastroso come quello di marzo”.
l presidente della Confarca lancia pertanto un appello per i titolari delle scuole guida che operano nelle zone rosse, e ricorda che ”da domani tutte le regioni d’Italia potrebbero diventarlo. La nostra – ha concluso Colangelo – è una preghiera al Governo affinché non abbandoni la nostra categoria, che ha già visto un calo lavorativo drastico”.